BOLZANO. Per certi versi la Diocesi di Bolzano rappresenta un unicum in Italia per quanto riguarda la lotta agli abusi. Dopo gli scandali degli anni passati infatti è nato un centro di ascolto che raccoglie le segnalazioni delle vittime di abusi avvenuti in ambito ecclesiastico.
Il Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili è diretto dal sacerdote e psicologo Gottfried Ugolini, che si avvale della consulenza di un comitato interdisciplinare composto da membri interni ed esterni alla Chiesa, che si riunisce mensilmente. Alla prima riunione di lavoro del nuovo anno, presenti anche il vescovo diocesano Ivo Muser e il vicario generale Eugen Runggaldier, il Comitato di esperti impegnato per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili ha discusso la relazione annuale.
Ugolini ha fatto sapere anche che l’anno scorso sono state 16 le persone che hanno contattato il Centro di ascolto e la sua responsabile Maria Sparber: sono state fatte 13 segnalazioni di esperienze di violenza all’interno della Chiesa e 3 di forme di violenza fuori dall’ambito ecclesiale.
Come emerge dalla Relazione 2022, al Centro si sono rivolte 8 persone direttamente colpite, mentre le restanti hanno riferito le esperienze di altri o hanno avanzato sospetti. Un caso sospetto riguarda una situazione attuale, tutti gli altri risalgono a molti anni fa: complessivamente sono stati chiamati in causa 6 sacerdoti diocesani, 5 sacerdoti religiosi e 2 religiose. La diocesi e le congregazioni religiose sono state informate di ogni caso. “Nell’attuale caso sospetto – si legge in una nota – si tratta di un comportamento inappropriato e i superiori responsabili adottato le misure del caso”.
Sempre per quanto riguarda il Centro di ascolto è in via di definizione un accordo di cooperazione con la Procura della Repubblica. L’intesa definitiva dovrebbe arrivare entro maggio e servirà a fornire una consulenza rapida e non burocratica in caso di segnalazioni poco chiare e incomplete, in modo da poter agire in conformità con le prescrizioni di legge. D’altra parte quello degli abusi nella Chiesa è un tema importante e per troppo tempo insabbiato. Secondo il Report dei sopravvissuti agli abusi sessuali del clero, presentato dall’Osservatorio Permanente della Rete L’Abuso e dall’associazione internazionale Eca Global (Ending Clergy Abuse), in Italia, solo negli ultimi 13 anni, sarebbero almeno 418 i preti coinvolti in casi di abusi sessuali.
Durante la riunione è stato presentato anche il progetto locale “Il coraggio di guardare”, che sarà guidato da Peter Beer dell’Istituto romano e sarà attivato nelle prossime settimane. Il lavoro del Servizio diocesano nell’ultimo anno, ha commentato Ugolini, è stato caratterizzato dal confronto approfondito sulla tematica “elaborare e prevenire”.
“Rispetto ad altri approcci precedenti, questo progetto mira a un processo di cambiamento che parte da una visione del futuro. Questa visione richiede uno sguardo onesto sul passato della vita ecclesiale e sociale e sulle condizioni che hanno permesso e coperto gli abusi”, ha dichiarato Ugolini. Con il concetto sviluppato dall’Istituto di antropologia la diocesi vuole affrontare l’abuso di potere e la violenza sessualizzata con tre approcci: chiarire, elaborare, prevenire. L’attuazione del progetto richiede da due a tre anni e coinvolge tutti gli ambiti ecclesiali: la pastorale, la formazione, la Caritas e l’amministrazione. Guardando al futuro saranno sviluppate e attuate congiuntamente misure concrete ed efficaci di prevenzione in tutti i settori.
https://www.ildolomiti.it/cronaca/2023/abusi-nella-chiesa-16-segnalazioni-a-bolzano-11-sacerdoti-e-2-religiose-sotto-accusa-ugolini-serve-uno-sguardo-onesto-sulle-condizioni-che-hanno-coperto-gli-abusi
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