Milano – Le strade dei due fratelli sacerdoti, infine, si sono divise. Don Alberto Lucchina – condannato dal Tribunale ecclesiastico della Lombardia a cinque anni di esercizio del sacerdozio in una casa di riposo con anziani con sospensione delle attività con bambini e ragazzi per presunti abusi commessi negli anni Novanta su una donna all’epoca minorenne – secondo quanto ha reso noto l’associazione Rete L’Abuso è stato trasferito nell’ex seminario di Seveso, in Brianza. Il fratello, don Maurizio Lucchina, ha incassato invece l’archiviazione dell’indagine a suo carico per violenza sessuale scaturita dalla denuncia di un’altra donna, che lo ha accusato di aver abusato di lei nel 2016.
L’atto finale di due complesse vicende che si sono intersecate, finite anche al centro di un esposto in Procura presentato a maggio dell’anno scorso dall’associazione in prima linea contro “gli abusi sessuali del clero” che ha raccolto alcune segnalazioni dei parrocchiani: don Alberto, infatti, nonostante il provvedimento del Tribunale ecclesiastico era stato lasciato per alcuni mesi nella parrocchia del quartiere milanese Isola, frequentata da bambini e adolescenti. La stessa parrocchia dove presta servizio anche il fratello, don Maurizio Lucchina, a sua volta finito al centro di accuse di abusi sessuali, episodio non collegato alla vicenda del fratello.
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