La linea discriminatoria per le vittime della “via italiana” che limita un’indagine interna a ritroso di soli 20 anni – contro i 70 di quelle indipendenti fatte negli altri paesi – probabilmente per limitarne l’entità, nei vatti non riconosendo chi ha subito senza mai ricevere giustizia.
In Francia, su una media di 22.000 sacerdoti 3000 sono risultati pedofili e hanno prodotto, secondo il rapporto Ciase, 36.000 vittime. Una media di 72 bambini per ognuno di quei 3000 sacerdoti. Non si sa quante volte.
L’Italia ha una popolazione di 52.000 sacerdoti.
In qualche modo i vescovi italiani hanno optato contraddittoriamente alla loro stessa fede, rinunciando al perdono delle vittime, al loro stesso riconoscimento e alla denuncia dei loro carnefici.
In Italia non abbiamo dati ufficiali, ma l’Associazione ha raccolto in soli 15 anni 360 casi, quelli emersi dalla cronaca e pubblicati sulla nostra mappa.
Un numero elevato se pensate che in Spagna, per soli 150 casi in un arco temporale di 70 anni, riportati da un giornale, non da una associazione, l’Autorità Giudiziaria ha aperto autonomamente d’ufficio un fascicolo.
Potete capire grossomodo quali siano le problematiche del nostro paese, sulle quali puntualmente la chiesa rassicura mentendo.
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