Milano, 4 novembre 2022 – Il 95% degli abusi sessuali denunciati dalle vittime non possono neanche sfociare in un processo.
Quando la denuncia arriva ad anni di distanza dagli episodi, come avviene nella maggior parte dei casi di pedofilia nell’ambiente ecclesiastico, la prescrizione del reato «crea un solco insuperabile» nelle aule giudiziarie.
«L’offerta da parte della chiesa di un indennizzo di 25mila euro con il vincolo di riservatezza è un meccanismo maledetto – spiega Francesco Zanardi, fondatore dell’associazione Rete L’Abuso – il sacerdote viene lasciato a contatto con i giovani, che diventano altre potenziali vittime».
Una denuncia che arriva dal Coordinamento contro gli abusi nella Chiesa cattolica #ItalyChurchToo che ieri, per la prima volta, ha organizzato un incontro a Milano, in collaborazione con il Municipio 1, dando voce alle vittime per «rompere il silenzio».
«Chiediamo che le vittime e le loro famiglie siano ascoltate, accolte e risarcite – si legge nel documento rivolto ai vertici della Chiesa – e che vi facciate promotori dell’eliminazione dei termini di prescrizione per gli abusi.
Chiediamo di estendere anche al clero e al volontariato nella Chiesa l’obbligatorietà del certificato antipedofilia».
Andrea Gianni – IL GIORNO
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli via e-mail.