La Chiesa cattolica italiana indagherà sugli abusi sessuali, ha deciso la conferenza dei vescovi italiani nel loro incontro annuale. Un gruppo di scienziati ottiene l’accesso ai documenti della chiesa, con i quali possono mappare lo scandalo degli abusi dal 2000 ad oggi.
“Questa è una nuova via. La via italiana”, ha detto in conferenza stampa il presidente della Conferenza episcopale Zuppi. A differenza di molti altri paesi europei, l’Italia non ha mai indagato sugli abusi sessuali. Anche se ora le cose stanno cambiando, è difficile trovare soddisfazione tra le vittime. Ritengono che il disegno dello studio sia inadeguato.
“Spesso le vittime di abusi impiegano anni per affrontare il loro trauma, per non parlare di denunciarlo”, ha detto Francesco Zanardi, che in gioventù è stato abusato da un prete. “Mi ci sono voluti trent’anni prima che potessi riconoscere che ero una vittima e denunciarlo. Indagare solo negli ultimi vent’anni non è abbastanza”, dice.
Poiché Zanardi è stato abusato negli anni ’80, il suo caso è al di fuori dell’ambito delle indagini.
Un’altra critica è che l’indagine annunciata dai vescovi si baserà solo su documenti della Congregazione per la Dottrina della Fede, dove le accuse di abusi ecclesiastici sono gestite internamente. Restano chiusi gli archivi di monasteri, diocesi, scuole cattoliche e altre istituzioni ecclesiastiche.
“La tendenza nella Chiesa è sempre quella di proteggere l’istituzione, dimenticando tristemente le vittime”, spiega Franca Giansoldati. Come giornalista segue da anni la Chiesa italiana. Secondo lei, qualcosa è cambiato negli ultimi cinque anni, ma gli abusi sessuali rimangono un argomento delicato. “La grande maggioranza dei vescovi è semplicemente contraria alla pubblicazione di quegli archivi”.
L’inchiesta che ora è stata annunciata sembra essere il più alto compromesso possibile tra i vescovi italiani, fortemente in disaccordo. Il cardinale Zuppi definisce questa ricerca “un primo passo”, suggerendo che in futuro si potrebbe fare di più per assistere le vittime di abusi.
“Indagine indipendente”
L’attivista Francesco Zanardi ha poca fiducia nella Chiesa e soprattutto spera che lo Stato italiano intervenga nella vicenda. “In primo luogo ci deve essere una commissione d’inchiesta indipendente per indagare sul passato. Dopodiché, una commissione parlamentare dovrebbe esaminare quali falle nella legge devono essere colmate per prevenire abusi in futuro”.
Zanardi ha fatto diversi tentativi per indurre all’azione la giustizia italiana, ma per ora resta in silenzio. “Non sono ottimista, sarei matto”, sospira l’attivista.
Nonostante la delusione, continua a tenere traccia e archiviare i casi di abuso per l’anno 2000. “Se le autorità vogliono i dati, possono venire a prenderli. Sono felice di fornirli”.
https://nos.nl/artikel/2430489-italiaanse-kerk-onderzoekt-seksueel-misbruik-maar-critici-niet-tevreden
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