Tra il 29 e il 30 settembre del 1975 avviene l’efferato delitto del Circeo. I responsabili sono ex studenti di una scuola privata frequentata dalla migliore borghesia romana.
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Roma, 1975. Edoardo frequenta un istituto scolastico maschile privato di stampo cattolico, l’Istituto San Luigi nel quartiere “bene” Parioli. Tra i suoi compagni c’è il timido e remissivo Salvatore Izzo, fratello del più smaliziato Angelo; ci sono poi l’intelligentissimo Carlo Arbus, figlio di un professore di logica matematica all’università, il quale desidera conseguire il diploma con un anno d’anticipo, stufo dell’ambiente del liceo; “Pik” Martirolo, ragazzo problematico figlio una bellissima ex-attrice; Gioacchino Rummo, figlio di una numerosa famiglia dalla religiosità prossima al bigottismo.
Attorno a loro gravitano altri personaggi come Gianni Guido, amico fraterno di Angelo e il cui padre Raffaele è particolarmente esigente e violento, e altri ragazzi e ragazze che vivono come loro la tarda adolescenza. Edoardo li osserva attentamente mantenendo un atteggiamento quasi sempre super partes e si rende conto che la rigida morale impartita a scuola fa emergere le molte contraddizioni della loro piccola comunità, in cui il più debole viene sempre sottomesso dal più forte e qualsiasi ambizione, fantasia o impulso di ribellione viene prontamente represso in ambito scolastico e/o familiare.
Nei primi mesi dell’anno, Edoardo e i suoi amici affrontano i consueti problemi della loro età, come il disastroso approccio con le ragazze; man mano, tuttavia, iniziano situazioni sempre più morbose. Arbus, ad esempio, riesce a conseguire il diploma ma subito dopo suo padre fugge dopo essersi dichiarato omosessuale; Pik scopre che la madre intrattiene una relazione sessuale col suo compagno di scuola Stefano Jervi; la famiglia Rummo perde in tragiche circostanze la figlia più piccola, evento che segna tutti a vita; Angelo sospetta una latente omosessualità di Salvatore e lo provoca di continuo, arrivando perfino a molestare alcune ragazze. Edoardo viene invitato alla riunione di una setta satanica formata dai suoi compagni e amici e ne resta al tempo stesso affascinato e impaurito.
Tutto questo va avanti fino a quando Angelo e Gianni non adescano due bellissime ragazze, la diciassettenne Donatella Colasanti e la diciannovenne Rosaria Lopez, portandole in una villa al Circeo con la scusa che arriverà il loro amico Carlo. Qui le violentano e massacrano per giorni in compagnia del loro amico Andrea Ghira. Rosaria muore durante le violenze subite dai ragazzi, mentre Donatella, fingendosi morta, riesce a sopravvivere. Verrà ritrovata viva, arrotolata in sacchi di plastica, nel portabagagli della Fiat 127 di Gianni, sdraiata sopra al cadavere di Rosaria Lopez.
Angelo, Gianni e Andrea vengono catturati e incarcerati ma il delitto sconvolge l’intera scuola e porta Edoardo a riflettere sul fatto che, in qualche modo, l’ipocrisia della morale cattolica abbia causato quello e tutti gli altri drammi. Al termine della storia, le didascalie spiegano che Angelo Izzo, liberato nel 2005, ha poi ucciso altre due donne; Gianni Guido nel 2009 è stato rimesso in libertà dopo un’evasione; Andrea, riuscito a fuggire, è morto latitante nel 1994; Donatella è morta a soli 47 anni nel 2005. Dopo il processo per il Massacro del Circeo, nell’opinione pubblica si apre il dibattito sullo stupro che nel 1994 da reato contro la morale pubblica diventa reato contro la persona.
https://it.wikipedia.org/wiki/La_scuola_cattolica_(film)
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