Curato dal giornalista Federico Tulli in collaborazione con Rete L’Abuso, l’archivio sarà messo online venerdì 18 febbraio su https://chiesaepedofilia.left.it/ mostrando i primi 50 casi censiti e accertati, con più di 140 vittime. Tuttavia sono oltre 300 le vicende già sottoposte a verifica e in via di pubblicazione.
Queste sono le informazioni sui singoli casi contenute nel database: il nome del sacerdote (laddove è stato reso noto) condannato o sotto inchiesta, il tipo di reato contestato, il numero conosciuto delle vittime, l’anno in cui è stato compiuto il reato contestato, la data in cui il caso è divenuto noto, la diocesi di appartenenza, l’eventuale sanzione canonica subita dall’ecclesiastico.
Un numeratore terrà aggiornato il conteggio degli ecclesiastici coinvolti e delle loro vittime, mentre una parte del sito sarà dedicata all’archiviazione delle fonti giornalistiche e dei documenti che certificano la denuncia, l’inchiesta, l’eventuale iter processuale e l’eventuale condanna in via definitiva del reo.
Tulli, autore di numerose inchieste su Left e di diversi libri sul tema è uno dei massimi esperti in Italia. Per la cura del database si avvale di testimonianze dirette, di documenti originali, di fonti giornalistiche, della collaborazione di esperti in varie discipline – avvocati, psichiatri, psicoterapeuti, storici, magistrati, psicologi – e della collaborazione dell’unica onlus esistente in Italia che si occupa della tutela dei diritti delle vittime e dei sopravvissuti a stupri di matrice ecclesiastica – Rete L’Abuso.
È grazie al prezioso archivio dell’associazione fondata da Francesco Zanardi nel 2010 se oggi esiste una prima mappatura dei crimini pedofili nelle diocesi italiane dalla quale emerge che sono almeno 300 i sacerdoti denunciati negli ultimi 20 anni. È nostra ferma intenzione andare fino in fondo a queste storie e verificare se ce ne siano altre, cosa che purtroppo sappiamo già di non poter escludere.
La violenza di un adulto su un bambino è definita da psichiatri e psicoterapeuti «un omicidio psichico», tuttavia il nostro Paese è l’unico al mondo in cui la Chiesa e le istituzioni laiche (Governo, Parlamento) non hanno mai voluto realizzare un’inchiesta su scala nazionale per far luce su un fenomeno criminale che purtroppo è diffuso in tutta la Penisola quanto meno da decenni.
Da tempo su Left chiediamo che sia istituita una commissione parlamentare d’inchiesta sulla pedofilia nella Chiesa italiana come quella importantissima, già attiva, sul femminicidio. Ma il nostro appello fino a oggi è rimasto incredibilmente inascoltato.
Vogliamo pertanto sopperire con il nostro database a questa grave mancanza, che è anche una inaccettabile disattenzione nei confronti della sicurezza e della salute psicofisica dei bambini.
L’obiettivo è fornire all’opinione pubblica un quadro d’insieme della situazione italiana per fare pressione sulla politica e sulle istituzioni affinché pongano in essere tutte le misure necessarie per prevenire ulteriori violenze – la pedofilia è notoriamente un crimine seriale – e per garantire tutta la necessaria assistenza psicologica alle vittime.
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