• DATACENTER
  • MailCloudServer
  • CODIS – STAFF Only
  • Sviluppo Local
  • Sviluppo Web
  • D.O.C. cl
  • UN Login
  • Webmail
  • Webmail PEC
Rete L'ABUSO
DONA
venerdì 3 Ottobre 2025
  • Login
  • Register
  • L’Associazione
    • CHI SIAMO – Da dove nasce la rete e perchè
    • Contatti e uffici
    • Gli autori del blog
    • Volantini e materiale informativo
    • Tesseramento
    • Adotta la salute dei minori, sostieni Rete L’ABUSO
    • Sostieni le vittime con il tuo 5Xmille
    • Storie – Lettere di vittime e lettori
    • Sportelli legali regionali
      • Gratuito patrocinio per le vittime
      • Cosa NON deve fare una vittima
      • Violazione dei diritti nei processi canonici
    • Sportelli terapeutici regionali
    • #AllSurvivorsDay – Giornata dei sopravvissuti
      • Trauma dell’abuso
      • Vissuti emotivi
    • Approfondimenti
      • Informazioni
      • #CEI-Comic
    • Libri
  • COORD. Famiglie
    • Comunicati – Coordinamento
  • Il punto della Rete L’ABUSO
  • Le notizie
    • Nella TUA REGIONE
      • Abruzzo – Molise
      • Basilicata
      • Calabria
      • Campania
      • Emilia Romagna
      • Lazio
      • Liguria
      • Lombardia
      • Marche
      • Piemonte
      • Puglia
      • Sardegna
      • Sicilia
      • Toscana
      • Triveneto
      • Umbria
    • L’archivio storico del portale
    • Mondo
    • Città del Vaticano
    • Scout
    • Rubrica di approfondimento di Federico Tulli
    • Sala Stampa
  • Sostienici DONA ORA!
  • MEDIACENTER
    • Interviste
    • Incontri pubblici
    • Eventi
    • TV e programmi radio
    • Film
    • Docu-film
    • Podcast
      • SPECIALI – Podcast
      • APPROFONDIMENTI – Podcast
        • Spotify – iPodcast
      • Rete L’ABUSO NEWS – Podcast
        • Spotify – TG News
      • Rubrica di approfondimento di Federico Tulli
        • Spotify – Approfondimento Federico Tulli
  • Panchina viola
  • Osservatorio permanente
    • Istanze alle Istituzioni
    • ONU – C.R.C
    • Senza fare nomi – Sondaggio anonimo
    • Tesi laurea
  • Live SEARCH
  • Database abusi sessuali nel clero italiano
    • Annuario dei casi
    • Dati regionali divisi per province
    • I dati generali di sopravvissuti e offender
    • Live SEARCH Database
  • Le omissioni nelle Diocesi della CEI
    • Mappa delle Diocesi italiane insicure
    • Gli “omissori” di denuncia dei casi italiani
    • Comunità di recupero per sacerdoti
    • Casi denunciati alla DDF
  • Istanze Istituzioni
No Result
View All Result
  • L’Associazione
    • CHI SIAMO – Da dove nasce la rete e perchè
    • Contatti e uffici
    • Gli autori del blog
    • Volantini e materiale informativo
    • Tesseramento
    • Adotta la salute dei minori, sostieni Rete L’ABUSO
    • Sostieni le vittime con il tuo 5Xmille
    • Storie – Lettere di vittime e lettori
    • Sportelli legali regionali
      • Gratuito patrocinio per le vittime
      • Cosa NON deve fare una vittima
      • Violazione dei diritti nei processi canonici
    • Sportelli terapeutici regionali
    • #AllSurvivorsDay – Giornata dei sopravvissuti
      • Trauma dell’abuso
      • Vissuti emotivi
    • Approfondimenti
      • Informazioni
      • #CEI-Comic
    • Libri
  • COORD. Famiglie
    • Comunicati – Coordinamento
  • Il punto della Rete L’ABUSO
  • Le notizie
    • Nella TUA REGIONE
      • Abruzzo – Molise
      • Basilicata
      • Calabria
      • Campania
      • Emilia Romagna
      • Lazio
      • Liguria
      • Lombardia
      • Marche
      • Piemonte
      • Puglia
      • Sardegna
      • Sicilia
      • Toscana
      • Triveneto
      • Umbria
    • L’archivio storico del portale
    • Mondo
    • Città del Vaticano
    • Scout
    • Rubrica di approfondimento di Federico Tulli
    • Sala Stampa
  • Sostienici DONA ORA!
  • MEDIACENTER
    • Interviste
    • Incontri pubblici
    • Eventi
    • TV e programmi radio
    • Film
    • Docu-film
    • Podcast
      • SPECIALI – Podcast
      • APPROFONDIMENTI – Podcast
        • Spotify – iPodcast
      • Rete L’ABUSO NEWS – Podcast
        • Spotify – TG News
      • Rubrica di approfondimento di Federico Tulli
        • Spotify – Approfondimento Federico Tulli
  • Panchina viola
  • Osservatorio permanente
    • Istanze alle Istituzioni
    • ONU – C.R.C
    • Senza fare nomi – Sondaggio anonimo
    • Tesi laurea
  • Live SEARCH
  • Database abusi sessuali nel clero italiano
    • Annuario dei casi
    • Dati regionali divisi per province
    • I dati generali di sopravvissuti e offender
    • Live SEARCH Database
  • Le omissioni nelle Diocesi della CEI
    • Mappa delle Diocesi italiane insicure
    • Gli “omissori” di denuncia dei casi italiani
    • Comunità di recupero per sacerdoti
    • Casi denunciati alla DDF
  • Istanze Istituzioni
No Result
View All Result
Rete L'ABUSO - Associazione sopravvissuti agli abusi sessuali del clero
No Result
View All Result
Home Il punto della Rete L'ABUSO Archivi

Il caso Casati Stampa: cronistoria di una storiaccia nera (prima parte – i fatti) VDP

Rete L'ABUSO by Rete L'ABUSO
7 Giugno 2020
in Archivi
Reading Time: 25 mins read
A A
Share on FacebookShare on TwitterLinKedinWhatsappTelegramEmail

Sabato 8 gennaio 1927
Nasce il marchese Camillo Casati Stampa
• Nasce a Roma il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino. Figlio di secondo letto di Camillo e Anna Ewing Cockrell, americana e figlia di senatore. Il padre, separato da Luisa Casati, (la marchesa che fu amante di D’Annunzio, anche nota per l’abitudine di andare in giro con ghepardi al guinzaglio e pitoni vivi al collo) lo riconosce ma presto se ne disinteressa. Non gli starà mai vicino.
• Da bambino Camillo detto Camillino, molto viziato e solito ad eccessi improvvisi di collera, durante i ricevimenti organizzati dalla madre per raccogliere fondi di beneficenza, appena può mette le mani nel piatto dei soldi per ficcarseli in tasca o si intrufola sotto i tavoli per alzare le gonne alle signore e pizzicare le gambe ai loro mariti. Da ragazzo prende a calci i camerieri che non fanno ciò che lui comanda: una volta le dà di santa ragione a un poveraccio che lo sveglia troppo presto (la servitù ne trae una poesiola: «È accaduto un bel mattino, che il marchese di Soncino dà la sveglia in senso lato a qualcun che lo ha svegliato»). La madre, dalle idee moderne, convinta che i figli per non diventare rammolliti debbano crescere da soli, prima lo affida al personale addetto alla sua educazione e poi lo manda a studiare in un collegio in Svizzera.
• Si appassiona ben presto alla caccia («Quando vedo una possibile preda volante, camminante, saltellante o strisciante difficilmente mi trattengo da spararle. So di essere facile alle collere e penso che uccidere gli animali rappresenti un buon canale di sfogo per me»), all’ornitologia («Più di tutti mi piacciono i falchi pellegrini. Passo le ore ha guardarne il volo e le picchiate velocissime in verticale quando avvistano una preda. Mi piacciono perché sono grandi cacciatori come me»), all’enigmistica e alle corse dei cavalli.

Potrebbe interessarti

La Convenzione sui diritti dell’infanzia

20 Novembre 1989

PEDOFILIA 6 presunte vittime – Don Carmelo Rampino tenta di corromperne una “dammi l’IBAN che voglio farti un regalo, il vescovo sa tutto è d’accordo”. AUDIO

26 Febbraio 2019

Relazione ONU – ITA – Comitato per i diritti dell’infanzia 2019 – 80° sessione

28 Febbraio 2019

Martedì 19 marzo 1929
Nasce Anna Fallarino
• Nasce ad Amorosi (Benevento) Anna Fallarino, figlia di Ernesto, impiegato alle poste, e di Amelia, casalinga con diploma da maestra, di origini calabresi e famiglia benestante. Quando Anna ha tre anni la madre scappa con un amante, abbandonando il tetto coniugale. Anna viene affidata ad una zia paterna che ha già due bambine mentre Velia, la sorella più piccola, va a stare da altri parenti.

Martedì 19 marzo 1929
L’infanzia di Anna Fallarino
• L’infanzia di Anna non è felice. A scuola va male e cresce circondata dall’invidia delle cugine («Mi snobbavano, non mi facevano giocare con loro e la mattina prima di andare a scuola dovevo rassettare la casa») e di una sorellastra che la madre ha avuto da un amante napoletano. Nonostante ciò in paese è considerata una ragazza di buona famiglia, bella ed educata. Il suo solo difetto sembra essere il timbro di voce, molto alto (quando è eccitata o agitata non riesce a regolarlo).

1943
I primi amori di Anna Fallarino
• A quattordici anni il primo fidanzatino («solo abbracci e baci umidicci e salivosi»), a sedici il secondo («Il mio corpo cominciò a svegliarsi, sentivo qualcosa di speciale nel cuore, nella testa e in quel posticino basso. E mentre pensavo a qualche giovane che mi andava a sangue mi accorsi che se mi sfioravo lì mi deliziava»). Poi ci fu Marcello, un muratore di vent’anni («Mi faceva impazzire, mi sbatteva contro la porta e me lo infilava tra le cosce. Il mascalzoncello ci ha provato a metterlo dentro ma non ci è mai riuscito»).

1946
Anna si trasferisce a Roma
• Anna Fallarino decide di interrompere gli studi e di lasciare casa della zia. Si trasferisce a Roma in via Milano 43 interno 5, a casa dello zio Mario, sottufficiale di Polizia. Per non pesare sul bilancio familiare si mette a fare la commessa in un negozio d’abbigliamento. Trasforma gli straccetti usati dalle amiche in vestitini e si disegna a penna sulle gambe la riga posteriore delle calze per fingere di indossarle. Così riesce a farsi notare e inizia a fare la modella prima per le Sorelle Fontana, poi per altre case di moda. In più, tenta di fare la comparsa a Cinecittà. Sogna di diventare famosa e ricca.
• Anna, pelle olivastra, compatta, liscia e levigata, spalle diritte, fronte spaziosa, sopracciglia arcuate, ciglia finte, zigomi pronunciati, naso dritto, capelli castani lunghi e folti, bocca grande, labbra piene, denti bianchissimi, seno abbondante, glutei tondi, alti e sodi, attira gli sguardi ammirati e vogliosi degli uomini senza fare nulla.

1946
Storielle romane
• Appena arrivata a Roma conosce il vicino Remo Lorenzoni, garzone nella macelleria del padre (in via del Lavatore, vicino alla fontana di Trevi) che abita all’interno 4 di via Milano: «Voleva fare sul serio, ma non era cosa. Primo la sua famiglia non mi aveva presa in simpatia poi io aspiravo ad un uomo più colto, più raffinato e di un altro livello di classe sociale». L’innocenza la perde con un «pancione fedifrago» che le ha promesso film con Marlon Brando e sfilate di Cardin: «Con lui e poi con altri che non mi aggradavano chiudevo forte gli occhi e fingevo di essere un’altra».

1949
Camillo Casati sposa Letizia Izzo
• Il marchese Camillo Casati sposa Letizia Izzo, ex ballerina di avanspettacolo, più nota con il nome di Lydia Holt. Abitano a palazzo Barberini a Roma.
• Anna Fallarino fa la comparsa nel film Totò Tarzan, la particina gliela procura un amico fonico di Cinecittà. Indossa una ghirlanda di fiori tra i capelli e un reggiseno troppo largo con un grappoletto di quattro banane attaccato alla sommità della coppa destra. Totò: «Come ti chiami?». Lei: «Ranocchia». E lui: «Allora senti Ranocchia, andiamo a fare un girino». La carriera cinematografica di Anna Fallarino finisce qui.
• Alla festa di un’amica a Roma, Anna conosce Peppino Drommi, padrone di una piccola industria alimentare. Si innamorano. Lui, un giovane bruno, alto ed elegante, subito la riempie di regali tra cui un anello di brillanti, la presenta in famiglia e chiede al padre di lei il permesso per il fidanzamento ufficiale. Facoltoso, mondano, stimato nella Roma che conta, porta Anna alle feste più belle.

1950
Le nozze di Anna Fallarinoo e Peppino Drommi
• Anna Fallarino e Peppino Drommi si sposano. L’amore l’hanno fatto già prima del matrimonio: «Ero innamorata. Una sera, da fidanzati, venne a cena da me, poi ci stendemmo sul divano e lui baciandomi con la bocca che sapeva di fragola mi tolse camicetta, reggiseno, gonna e mutandine». Poi la gran delusione: Peppino soffriva di eiaculazione precoce. «Rimasi come una scema (…) e capii che avevo bisogno di essere appagata dal sesso. Peppino, in ogni caso, non era un egoista, provava a resistere più che poteva e se non ce la faceva mi soddisfaceva in altri modi. Si dava un gran da fare»

Martedì 22 maggio 1951
Nasce Annamaria Casati
• Nasce a Roma Annamaria, figlia di Camillo Casati Stampa di Soncino e Letizia Izzo.

1955
Camillo Casati incontra Anna Fallarino
• Peppino, caro amico di Camillo Casati Stampa, viene invitato a palazzo Barberini. Peppino porta la moglie. Il marchese se ne innamora.

Sabato 4 giugno 1955
Villa San Martino, Arcore
• Muore lo zio di Camillo, Alessandro Casati Stampa: «Lo zio, al quale devo la maggior parte delle mie ricchezze, m’ha lasciato ogni suo bene perché l’ho convinto che credevo nella religione e nella libertà del suo amico Benedetto Croce». Tra i suoi beni lo zio gli ha lasciato Villa San Martino ad Arcore. Costruita nel XVI secolo, fino al Quattrocento era un monastero che accoglieva le suore benedettine. Nel Settecento il conte Giulini la fece ristrutturare per farne una residenza che divenne dei Casati a seguito del matrimonio di Anna Giulini Della Porta con Camillo Casati nell’Ottocento, per passare poi alla fine di quel secolo al ramo Casati Stampa di Soncino.

1958
Le avances di Porfirio Rubirosa
• In un viaggio in Costa Azzurra, dopo aver mangiato ostriche e bevuto Kyr Royale, Peppino Drommi e Camillino Casati decidono di andare al Pirata di Cap Martin con le rispettive mogli. Lì incontrano Porfirio Rubirosa che cinge la spalla di Anna con il suo braccio e, noncurante delle occhiatacce lanciate dalla moglie Odile, dal marito di lei Peppino (noto per le sue scenate di gelosia) e da Camillino, le sfiora ripetutamente il seno con la mano. Racconta Anna: «Peppino, fuori dai gangheri, prima gli chiede educatamente di togliere la mano dalla mia spalla, poi, dato che il figuro non gli dava retta, gli dà una violenta spintonata e incominciano a picchiarsi». A dar man forte a Peppino ci pensa Camillo. «Tavoli, sedie all’aria, bicchieri, piatti e bottiglie rotte. Tutta quella gazzara per me!». Quella stessa sera stringe amicizia con Letizia Izzo, la moglie del marchese.
La corte di Camillo Casati ad Anna Fallarino
• Camillo inizia a fare la corte ad Anna, lei ne è lusingata ma finge indifferenza («Non volevo essere un’amante qualunque»). Letizia se ne accorge e chiude ogni rapporto con lei.

1958
La festa galeotta
• Una sera durante una festa Peppino alza il gomito e dopo una scenata di gelosia se ne va lasciando Anna sola. Camillo la conforta, la stringe a se mentre ballano Unforgettable («significa indimenticabile, come tu sei stata per me da quando ti ho vista la prima volta»). Letizia, seduta in disparte, li guarda con le lacrime agli occhi. Finita la festa Camillo mette su un taxi la moglie e le dice che fra loro è finita.

La prima notte di Camillino e Anna
• Anna e Camillino trascorrono la notte in un albergo di lusso. Fanno l’amore e poi ordinano champagne. Poi fanno l’amore di nuovo, questa volta davanti al cameriere del room service: «Camillo ha preteso che rimanesse in piedi davanti a noi col tovagliolo sul braccio in attesa dell’ordine di stappare la bottiglia. Poi lo ha toccato sulla patta per sentire l’effetto che gli avevamo fatto. Dopo averlo invitato a bere un calice gli ha dato una mancia spropositata. Ci siamo posseduti selvaggiamente e ripetutamente per tutta la notte. La mattina dopo io con la lingua escoriata e il basso ventre bruciante sono tornata a casa mia. Era deserta. Sul comodino un biglietto di Peppino: si dichiarava pronto a concedermi la separazione e a mantenermi per un certo periodo purché me ne andassi al più presto». Prende poche cose e si trasferisce da un’amica.

La convivenza di Camillo e Anna
• Qualche settimana dopo Anna va a vivere con Camillo a palazzo Barberini. Nell’appartamento affianco vive la madre («Mi pare che tu sia la donna adatta ad un uomo come mio figlio, vedo che hai classe e so che ti farai, sono sicura che l’incontentabile e pretenzioso Camillo con te smetterà di cercare… come dicono i romani? Maria per Roma»). Camillo ha già avviato la separazione da Letizia (le passerà seicento milioni di liquidazione, una casa di tredici stanze, alimenti per Annamaria, una rendita e una casa per la sorella.

Martedì 27 gennaio 1959
Un divorzio costato un miliardo
• Dopo aver sborsato più di un miliardo di lire in bustarelle per vescovi, cardinali e alti prelati del Vaticano, Camillo ottiene l’annullamento dalla Sacra Rota del suo matrimonio con Letizia Izzo.

Venerdì 24 aprile 1959
La Sacra Rota annulla il matrimonio di Anna e Peppino
• Anche Anna Fallarino si separa ufficialmente da Peppino Drommi con l’annullamento dalla Sacra Rota.

Mercoledì 21 giugno 1961
Anna e Camillo si sposano in chiesa
• Dopo essersi già sposati in Svizzera (1959) e col rito civile (nel 1960), Anna Fallarino e il marchese Camillo Casati Stampa si uniscono in chiesa: «Ci tenevo tanto al matrimonio religioso per stare in pace con Gesù e con la Madonna, sai io sono tanto devota alla Madonnina di Pompei».

Mercoledì 21 giugno 1961
Anna Casati: «Quando uno ama tutto è lecito»
• Anna Fallarino in Casati Stampa di Soncino vive ora nel lusso più sfrenato. Quasi ogni ora della giornata richiede un abito particolare, dalla vestaglia di seta alla mise cucita su misura per la serata. I coniugi frequentano i Ruspoli, i Torlonia, gli Odescalchi, i Lancillotti. Hanno diverse case (un attico in via Puccini a Roma, palazzo Soncino a Milano e altri beni a Cinisello Balsamo, Usmate, Muggiò, Nova Milanese, Trezzano sul naviglio, Gaggiano, Bareggio), un castello a Cusago, la settecentesca villa di Arcore (3.700 metri quadri con una pinacoteca che annovera quadri di Tintoretto e del Tiepolo e una biblioteca di oltre diecimila volumi), una scuderia a Tor di Valle (per lui che ama i cavalli e le corse), barche. D’estate si spostano dall’isola di Zannone a L’île du Levant (nota spiaggia nudista) con puntatine in Corsica o a Porto Rotondo per far da anfitrioni a Aga Khan o a Donà delle Rose. Lei cede a tutte le fantasie sessuali del marito: «Quando uno ama tutto è lecito e diventa più gradevole».

Mercoledì 21 giugno 1961
«All’inizio eravamo soli io e lui, magari con qualche spettatore»
• La marchesa a proposito del marito: «Non so come fa a non stancarsi, vorrebbe che io facessi continuamente l’amore e non solo con lui, anzi quasi mai con lui! All’inizio quando mi parlava di certe libertà sessuali e di rapporti promiscui, credevo che lo facesse per eccitarsi o per incuriosirmi. All’inizio eravamo soli io e lui, magari con qualche spettatore. Peccato che è durato poco».

Mercoledì 21 giugno 1961
I marchesi abitano al 9 di via Puccini
• L’appartamento dei marchesi, affacciato su villa Borghese, occupa il terzo e il quarto piano della palazzina. Al terzo piano ci sono l’ingresso, le camere da letto dei marchesi, i bagni, una sala da gioco, un salotto soggiorno e una camera degli ospiti. Al quarto gli alloggi della servitù, la sala da pranzo, il salone per gli ospiti, meglio conosciuto come il salone degli uccelli per via dei trecento volatili impagliati (tra i quali anche dei fenicotteri) e della rastrelliera di fucili.

agosto 1961
Maria Teresa, la cugina quindicenne, confidente della marchesa
• Nell’estate del 1961 Maria Teresa Fiumanò, cugina quindicenne di secondo grado di Anna, trascorre l’estate in compagnia dei marchesi. Il padre, Ninì Fiumanò, è un funzionario di polizia postale ed è molto legato ad Anna e Camillo. Non potendo confidare al cugino i suoi segreti Anna decide di sfogarsi con la figlia quindicenne di lui e le racconta tutta la sua vita dai primi baci salivosi con i ragazzi di scuola ai gusti sessuali o alle doti del marchese: «A parte i Santi in paradiso non ho che te con cui sfogarmi. Ma so che terrai tutto per te. Sei molto matura».

agosto 1961
La regia dei festini
• Sull’isola di Zannone il marchese oltre ad andare a caccia è solito organizzare festini proibiti. «Grovigli di corpi nudi sdraiati sugli scogli si contorcevano in pose plurime davanti all’obiettivo del marchese, che, con l’appendice svettante verso l’alto, fotografa da tutte le angolazioni i copulanti e impartisce loro istruzioni precise sul da farsi come un regista» (Maria Teresa Fiumanò, che appostata dietro uno scoglio, ha visto tutto). La protagonista assoluta naturalmente è Anna che si dà a tutti i convenuti eseguendo accuratamente ogni ordine del marito, ansimando e muovendosi a comando. Spesso lui le promette: «Se sarai brava dopo ti possiederò io e vedrai come godremo».

agosto 1961
Anna Casati non riesce ad avere figli
• Anna rimane incinta ma dopo soli due mesi abortisce spontaneamente. I due ci provano e ci riprovano. Lei si sottopone a molte cure: interi mesi di riposo, consulti all’estero, farmaci. Ma ogni gravidanza non dura più di due mesi («Ci provavo io a trattenerlo in grembo ma è inutile quando sento qualche crampetto comincio a perdere sangue e so che è la fine di un’altra mia speranza»). Ai nomi ci pensava sempre: se fosse stato un maschio lo avrebbe chiamato come gli antenati di Camill Gabrio, Eriberto («che fa tanto fine») o anche Cristiano («ma mi fa pensare a un guerriero martire»). Per un femmina aveva scelto: Giada, Verde o Selvaggia.
• La figlia di Camillo, Annamaria, è una bambina viziata, appassionata di caccia, che vive con la madre (fino alla morte di Letizia per cancro). Molto legata al padre, con Anna è un po’ dura ma più cresce più i rapporti migliorano.

1965
Camillo paga gli uomini per far sesso con la moglie
• Sulla spiaggia di Coccia di Morto o su quella di Ostia il marchese seleziona alcuni passanti, preferibilmente avieri, burini o soldatini con bei corpi muscolosi e gli dà dalle trenta alle cinquantamila lire per possedere la moglie, a cielo aperto o nella loro cabina al Gambrinus, mentre lui fotografa e gode della gioia di lei.
• Dal diario del marchese: «Oggi Anna mi ha fatto impazzire di piacere. Ha fatto l’amore con un soldatino in modo così efficace che da lontano anche io ho partecipato alla sua gioia. Mi è costato trentamila lire, ma ne valeva la pena». «Siamo stati sul litorale di Fiumicino, in molti la guardavano. Abbiamo scelto un giovane. È stato appagante. Lo abbiamo ricompensato con trentamila lire». «Al mare con Anna ho inventato un nuovo gioco. L’ho fatta rotolare sulla sabbia, poi ho chiamato due avieri per farle togliere i granelli dalle pelle con la lingua».
• Anna Fallarino alla cugina Maria Teresa Fiumanò: «Per amor di mio marito ho imparato ad andare a cavallo, camminare tra i boschi e nelle riserve di caccia, ma quando si tratta di sparare a povere creaturelle innocenti sparo in aria o sui tronchi d’albero, faccio finta di essere incapace di tenere in mano un fucile e sparo in aria».

maggio 1967
L’iniziazione della marchesina
• Il marchese Camillo e la moglie Anna chiedono a Maria Teresa di accompagnare Annamaria a Madrid: la giovane si è innamorata e il padre vuole a tutti i costi che la figlia abbia la sua iniziazione amorosa, però ha timore a mandarla da sola. In Spagna non si vedono quasi mai, una va per musei l’altra segue la movida, tuttavia raggiungono un’ottima intesa.

1968
L’altra Anna
• Camillo conosce un’attricetta olandese, una certa Isolde, che somiglia molto alla moglie. Le fa tingere i capelli, le fa modificare il viso con una plastica facciale: la rende un clone della marchesa. Ogni tanto vuole avere due Anne con cui sollazzarsi.

gennaio 1970
L’incontro con Massimo Minorenti
• Durante una festa di beneficenza nei primi giorni del nuovo anno, la marchesa conosce un Massimo Minorenti, 25 anni, giovane, bello e squattrinato. Subito lo presenta al marito ed iniziano un ménage à trois. Massimo Minorenti, studente di Scienze politiche fuori corso (non ha mai dato un esame), è figlio di un funzionario in pensione della Gescal (Istituto per le case dei lavoratori). Pariolino, fascista, ha un fisico atletico, capelli biondi spioventi che gli incorniciano il volto (Camillino lo chiama: «Il capellone»). Trascorre le sue giornate a oziare e le notti da un night all’altro, da un flirt all’atro (tra i suoi amori annovera la soubrette Lola Falana), gli piace l’azzardo («Sono nato per vincere»). Ha una fidanzata jugoslava, Zorika Milosevic, 30 anni, anche lei senza troppi quattrini che però vive in un elegante superattico tra il Flaminio e Ponte Milvio (è assai nota nei locali notturni di via Veneto).

febbraio 1970
L’amore clandestino di Anna Casati e Massimo Minorenti
• Anna e Massimo ogni tanto s’incontrano di nascosto dal marchese in un albergo (in viale Liegi) o in casa di un amico di lui. Lei cerca l’intimità di un rapporto a due, lui la corteggia, le manda dei fiori, le regala il disco di Modugno La lontananza così che quando non si vedono lei possa pensarlo ma soprattutto vuole i soldi. Lei apprezza la dolcezza e l’ironia di questo ragazzino che definisce lei stessa: «spassoso». Certo gli dà dei soldi e altri glieli dà Camillo per le sue prestazioni sessuali ma con lui Anna torna ragazzina.

febbraio 1970
Anna Casati Stampa, pioniera della chirurgia plastica
• In una clinica romana Anna Casati Stampa, 40 anni, si sottopone, per volere di Camillo, ad una mastoplastica e a una addominoplastica riduttiva. L’inserimento delle protesi al silicone riesce perfettamente mentre per la seconda rimane, molto visibile, la cicatrice.

Sabato 28 marzo 1970
Anna Casati: «La mia vita è un inferno»
• Anna fa la sua convalescenza a Zannone. Si annoia e scrive a Massimo: «Sono molto triste. Di solito amo quest’isola, ma quest’anno la odio. Il peggio è che non posso farci nulla, mi auguro con il tempo di calmarmi, ma per ora la mia vita è un inferno. Penso che un tuo scritto mi renderebbe felice. Se puoi scrivi la busta a macchina e come mittente metti Sartoria Botti, Corso Italia 21, Roma. Ora debbo lasciarti. Camillo sta rientrando. Ti abbraccio forte. La tua Anna».

giugno 1970
Anna Casati: «Camillo vuole troppo. Mi sento una mignotta»
• Anna si riprende finalmente dall’operazione anche se è molto turbata dalla cicatrice sul basso ventre che è rimasta visibile. Se non migliorerà fra un anno il chirurgo ci rimetterà le mani. Riprende a frequentare Massimo, Camillo si ingelosisce anche perché Anna cerca da tempo di fargli capire che di questa vita non ne può più. Lei scrive in una lettera: «Prima il nostro era un allegro e singolare passatempo che lui proponeva al quale io dovevo partecipare e capitava ogni tanto. Ora, invece, lo devo accontentare due o tre volte la settimana. (…) Mi pare di essere diventata la peggio delle mignotte. (…) Mi fa passare le pene dell’inferno ma io lo amo ancora».

giugno 1970
La lettera di Camillo per il cugino Ninì
• Camillo scrive una lettera a Ninì Fiumanò, cugino di Anna, nella quale lo prega di parlare con lei. Lo informa che «la bella Anna ha perso la tresibonda per il giovane Massimo», lo prega di farla ragionare quanto prima e lo invita a controllare la fedina penale del ragazzo.

Martedì 7 luglio 1970
Camillo Casati: «La più grande delusione della mia vita»
• Camillino sente che Anna si sta allontanando sempre di più. Si isola. È scorbutica e si ribella ai suoi voleri. Il 7 luglio annota sul suo diario: «La più grande delusione della mia vita. Vorrei essere morto e sepolto, che schifo, piccineria, voltastomaco, quello che mi ha fatto Anna. Pensavo che fossimo l’unica coppia legata veramente, e invece…».

agosto 1970
Massimo Minorenti, l’ometto mancato
• Sull’isola di Zannone ricominciano i festini estivi, tra gli invitati anche Massimo. Durante un’orgia Camillino lo tratta malamente: «Massimo, ma come ti muovi. Balordo. Non ti attizza mia moglie? Eppure ti piace quando nessuno vi guarda. Ometto mancato. Ora ti faccio vedere io come si fa». In una crisi di gelosia, lo strattona via, e lo rimpiazza con un certo Mariano. Poi prima di mandarlo via possiede la moglie e la fa ansimare forte per essere sicuro che «il capellone» l’abbia sentita.

agosto 1970
La promessa di Minorenti e il ricatto della Fallarino
• Anna non ce la fa più. Vuole uscire da questa situazione infernale. Ha creato un piano per ricattare Camillo con Massimo Minorenti, che le ha promesso di aiutarla in cambio di denaro. Alla cugina Maria Teresa scrive (lettera aperta post-mortem): «Ho soldi, ville, pellicce, gioielli e le invidie degli altri ma non sono la ricchezza e la nobiltà, come mi pensavo, che donano la felicità. Sarei stata felice se solo fossi stata amata in maniera normale. Massimo è stato uno dei tanti e il gioco è bello quando dura poco. Lui si è messo in testa di aprire un autosalone con due amici (Cesare Marangoni e Aurelio Facchini). Per cui lui verrà da me con mio marito (alla fine del mese) quando andrò a parlargli. Non sarà nemmeno necessario che Massimo apra bocca. Basterà la sua presenza a intimorire Camillo. Lui ha partecipato a tutte le porcherie che Camillo mi ha fatto subire negli anni. Sarò io a ricattarlo e a farmi dare parecchi soldi. Se Camillo lo vorrà io resterò con lui perché lo amo ancora ma voglio liberarmi delle sue perversioni».

agosto 1970
La lettera di Anna alla cugina
• Nello stesso periodo sull’isola c’è anche la cugina e confidente di Anna, Maria Teresa Fiumanò. Le due non riescono a farsi le loro confidenze, causa i molti ospiti, e Maria Teresa se ne va. Poco prima di salpare Anna le corre incontro e le consegna una lettera: «Non ho modo di comunicare con te a voce, non c’è tempo. Non mi è rimasta altra possibilità che scriverti. Promettimi però che leggerai questa lettera solo quando sarà necessario, quando e se succederà qualcosa. Mi fido di te».

Mercoledì 19 agosto 1970
Le centomila lire della marchesa
• Massimo Minorenti ha trascorso la notte con i marchesi. Camillo lo vuol pagare ma questa volta è la moglie a dare i soldi al ragazzo. Centomila lire. Camillo Casati è sconvolto, conosce troppo bene il gioco per non sapere il senso dell’improvviso gesto della moglie. Esce di casa e ne rimane lontano per alcune ore; quando torna non saluta il maggiordomo che era andato ad aprirgli la porta, un atteggiamento inconsueto per lui: è burbero ma educato.

Venerdì 21 agosto 1970
Dal diario del marchese
• «Sono a terra, spossato moralmente e ancor più fisicamente» (Camillo Casati Stampa sul suo diario).

Domenica 23 agosto 1970
Camillino: «Vorrei tanto separarmi ma non ce la faccio»
• «Anna mi è completamente caduta, ma la malattia che ho per lei mi lega. Non riesco a dormire, vorrei tanto. Ma coma faccio quando lei mi dice: “Tengo la linea del telefono finché non dormo”, e poi fa una telefonata, ne riceve un’altra, ne fa un’altra, e non mi dice nulla, e io nel salotto a struggermi? Perché è così perfida? Io non sopporto più questa situazione. Vorrei tanto separarmi ma non ce la faccio».

Lunedì 24 agosto 1970
Dal diario del marchese/2
• «Io sto letteralmente morendo internamente e ho perso tutto…» (Camillo Casati Stampa sul suo diario).

Mercoledì 26 agosto 1970
Dal diario del marchese/3
• «A Fiumicino nudissimi. Anna bella spaparanzata. Dopo un aviere nuovo… tutto divino».

Venerdì 28 agosto 1970
Massimo Minorenti tra le braccia di Zorika
• Massimo Minorenti trascorre la notte da Zorika, la sua ex-fidanzata jugoslava («credo che Massimo intendesse riprendere con me una relazione che avevamo interrotto qualche tempo prima, forse proprio quando nella sua vita apparve la marchesa»). Insieme progettano un fine settimana a Porto Santo Stefano (Argentario). A lei la marchesa non piace («Con Massimo la chiamiamo “La vecchia”») e vuole allontanarlo da quella situazione. Massimo invece spera che lasciando Roma riesca a svincolarsi dalla promessa fatta ad Anna Casati. La tensione non gli fa chiudere occhio e passa la notte steso sul letto, abbracciato all’ex.

Sabato 29 agosto 1970
Camillo Casati va a caccia dai Marzotto
• Camillo prende un aereo e va a Venezia. Raggiunge il suo amico Vittorio Marzotto a Valdagno per una battuta di caccia.

Sabato 29 agosto 1970
Massimo Minorenti raggiunge Anna Casati
• Alle prime ore del mattino Massimo prende finalmente sonno, Zorika lo lascia dormire e se ne va dal parrucchiere ma al suo ritorno Massimo non c’è più. Appena si è svegliato ha raggiunto Anna in via Puccini.

Sabato 29 agosto 1970
A cena con la marchesa
• Nel pomeriggio in via Puccini arrivano anche due amici di Massimo, Cesare Marangoni e Aurelio Facchini (quelli con cui Massimo vuole aprire l’autosalone). I quattro cenano nell’attico dei marchesi.

Sabato 29 agosto 1970
Le minacce del marchese Casati
• Nel pomeriggio Anna Casati telefona al marchese dai Marzotto ma lui ancora non è arrivato. Appena lo informano la richiama ma stavolta è lei a non rispondergli. Alle 20.10 mentre il marchese è a cena riceve la telefonata della moglie. Dopo qualche minuto di conversazione il marchese le dice: «Non ti sembra di affrettare troppo le cose? Non ti sembra di essere precipitosa?». Verso le 22.45, i coniugi Marzotto vanno a dormire e il marchese rimane in compagnia del giovane Gaetano, che ha 17 anni. Camillo chiede di poter parlare ancora con Roma e lo fa tre volte. Nell’ultima, il colloquio è tempestoso. Gaetano Marzotto racconta poi al padre di avere ascoltato involontariamente una parte della telefonata: «No. No… Non precipitare le cose… Se è così fra noi tutto è finito, ma tu allora devi uscire subito di casa e lui deve mantenersi… Venite a casa mia domani, alle 18.30 e sistemeremo tutto. Se invece le cose non dovessero sistemarsi, io lo rovino, magari lo ammazzo… A te, comunque, non succederà nulla; stai tranquilla». Sempre nel corso di questa telefonata, il marchese Casati chiede alla moglie di parlare direttamente con Massimo Minorenti. Il giovane va all’apparecchio e Camillo rabbioso gli grida: «Vigliacco, marchettaro». [Lizio Zanotti, Sta. 11/9/1970] Alle due di notte, dopo l’ultima telefonata del marchese, Anna e Massimo, spaventati dalle minacce, lasciano via Puccini e vanno a casa di Cesare Marangoni in via Ripense 4. Non dorme nessuno. Anna si abbrutisce di caffè e tra una sigaretta e l’altra, ripete in continuazione: «Camillo non minaccia mai a vuoto».

Domenica 30 agosto 1970
Camillo abbatte 183 anatre in poche ore
• Camillo si alza molto presto e inizia a sparare: abbatte 183 anatre. Pranza con i Marzotto, sembra molto tranquillo e subito dopo chiede di essere riaccompagnato a Venezia per prendere l’aereo del pomeriggio: «Tornerò per la prossima battuta di caccia. Verrò con Anna».

Domenica 30 agosto 1970
Anna Casati chiede aiuto al cugino Ninì
• Alle 11 del mattino Anna telefona al cugino Ninì Fiumanò (ora vicequestore dirigente responsabile della Polizia postale di Napoli) che si trova a Roma con la famiglia per chiedergli di accompagnarla a casa, in via Puccini, con Massimo Minorenti. Lui si rifiuta di accompagnarla: non vuole interferire nella loro relazione ma le sconsiglia caldamente di recarsi dal marito con il ragazzo.

Domenica 30 agosto 1970
La lettera d’addio per Massimo Minorenti
• Anna consegna ad Aurelio Facchini un biglietto da dare a Massimo dopo l’incontro con Camillo. Vuole chiudere definitivamente la loro relazione: «Ti scrivo mentre non so se il mio amore esiste ancora. Per me, tu non sei stato una semplice avventura. Cerca di rifarti una nuova vita. La tua Anna».

Domenica 30 agosto 1970
Camillo arriva a casa
• Camillo è tornato a casa con un taxi da Fiumicino. Sono le 18 circa. Si toglie gli abiti sportivi e indossa la vestaglia da camera e le pantofole in pelle. Beve una spremuta di pompelmo, siede in poltrona e legge una lettera che Anna gli ha fatto recapitare da un cameriere: «Mio caro, perdonami se ho sbagliato, ma ti prometto che chiuderò con Massimo e torneremo amici come prima» (la lettera però non sarà mai ritrovata).

Domenica 30 agosto 1970
Annamaria torna dalle vacanze
• Alle 18.40 Annamaria chiede di essere ricevuta dal padre, è appena tornata dalle vacanze, ma lui le manda a dire da un cameriere che sta aspettando gente. La figlia gli telefona («All’inizio è stato anche brusco, si è raddolcito quando io ho insistito per sapere cosa avesse. Mi ha chiesto allora come stavo, quando ero tornata dalle vacanze, se Vittoria e Livia Lancellotti erano con me. Ci siamo salutati come sempre, affettuosamente, d’accordo che sarei venuta a Palo e ci saremmo incontrati in serata o l’indomani mattina») e se ne torna a Palo Laziale dove era ospite dai Lancellotti.

• Alle 19 Anna e Massimo arrivano in via Puccini su una Fiat 500 di uno degli amici di Massimo mentre Cesare Marangoni e Aurelio Facchini li seguono col Rover 3000 dei marchesi fin sotto al portone.
Domenica 30 agosto 1970
Anna Fallarino e Massimo Minorenti incontrano Camillo

• Verso le 19.15 Anna e Massimo entrano nel salotto. Camillo li ha fatti aspettare. Ha tirato fuori dalla rastrelliera un fucile da caccia e lo carica con cinque cartucce per cinghiale (probabilmente per intimorire i due) e ha dato l’ordine ad Adriano, il cameriere, di non essere disturbato per nessun motivo. I camerieri rispettano religiosamente gli ordini del marchese, lo temono molto. Sa come essere generoso ma se qualcosa va storto rischiano il posto di lavoro e alcune ossa rotte.
Domenica 30 agosto 1970
Omicidio-suicidio

• Il marchese, in un raptus di follia dovuto alla gelosia e al rancore covato negli ultimi mesi, carica il suo Browning calibro 12 da caccia e abbatte la moglie con tre colpi, l’amante con due e poi si suicida.
Domenica 30 agosto 1970
«Noi non possiamo entrare. Il marchese ce lo ha impedito»

• Più tardi i camerieri di via Puccini chiamano Velia, la sorella di Anna che si trova nella villa di Rocca di Papa. Sono preoccupati dalle grida disperate provenienti dal salotto: «Noi non possiamo entrare. Il marchese ce lo ha impedito».

Domenica 30 agosto 1970
La scena del delitto
• Alle 21.30 Velia Fallarino in Spanò entra nel salotto di via Puccini 9 con Adriano, il cameriere e Cesare Marangoni che aspettava giù al portone. C’è sangue dappertutto: sui tendaggi di broccato, sui mobili di Luigi XV, sulle poltrone papaline. La sorella è seduta su di una poltrona, con le gambe fasciate da un paio di pantaloni, accavallate e poggiate su uno sgabello. È stata colpita al braccio, alla gola e al seno. Dallo squarcio sul torace si intravedono le protesi di silicone che si era fatta inserire qualche mese prima. Massimo Minorenti, colpito alla schiena e alla nuca, giace mezzo raggomitolato a braccia conserte in una pozza di sangue dietro il tavolinetto. Indossa una camicia fantasia su dei pantaloni in pelle. È morto con un occhio spalancato. Il marchese è riverso sulla schiena dietro una poltrona, il capo dilaniato, vicino a lui il suo Browning calibro 12. Sul muro retrostante pezzi di materia cerebrale, sul quadro il suo orecchio. È probabile che si sia servito della poltrona per puntarsi il fucile sotto il mento.

Domenica 30 agosto 1970
Tutti al 9 di via Puccini
• Velia fa chiamare la Croce Rossa e la Polizia. Appena saputa la tragedia il cugino Ninì torna a Roma e va direttamente in via Puccini. Nel salotto trova una folla di gente, cronisti, fotografi, camerieri, parenti di Anna, amici di Massimo, poliziotti, vicini di casa. Anche Annamaria torna di corsa a Roma, ma non ha il coraggio di entrare nel salone (tuttavia sarà lei a fare il riconoscimento ufficiale dei tre cadaveri).
• Alle 22 irrompono nel salotto il vicecapo della squadra mobile Ferrante, i funzionari della omicidi Gianfrancesco, Maini e Scali e il magistrato di turno Scorza.

Domenica 30 agosto 1970
La Fallarino leggeva Baudelaire
• Annamaria entra nello studio, tra le grandi vetrine bianchissime, piene di bacheche, i libri della sua matrigna sono pochissimi. Uno è I fiori del male rimasto aperto su questi versi: «Poiché s’era già spento il lume tutto in giro – il focolare solo la stanza rischiarava – qualora esso guizzava un ardente sospiro – inondava di sangue quella sua pelle d’ambra».

Domenica 30 agosto 1970
Il diario verde del marchese Casati
• Durante la perquisizione dello scrittoio di Camillo vengono ritrovati il diario con la copertina verde del marchese nel quale lui appuntava ogni giorno gli incontri promiscui, i suoi pensieri, le sue fantasie e più di 1.500 foto di Anna nuda o in gonna di pelle con le gambe divaricate con fruste e catene, e un calendario di donnine sul retro del quale il marchese ha scritto: «Muoio perché non posso sopportare il tuo amore per un altro uomo. Quel che faccio lo devo fare. Perdonami. E qualche volta vienimi a trovare» (il calendario è scomparso).

Lunedì 31 agosto 1970
L’Italia si scandalizza
• Tutti i giornali gridano allo scandalo. Il Messaggero titola: «Il marchese Casati Stampa uccide moglie e amico, poi si spara in faccia». Nell’occhiello: «Il dramma della gelosia». Quotidiani e riviste maschili titolano: «Il diario del marchese»; «Le foto proibite della marchesa»; «I turpi festini dei nobili degenerati»; «Camillo Casati di Soncino uccide la moglie, l’amante della moglie e si uccide»; pubblicano le immagini della marchesa nuda. Molti degli amanti pagati da Camillino si fanno avanti raccontando le loro avventure, o pubblicando alcuni carteggi in cambio di qualche soldo. [Leggi la lettera di Camillo Casati ad una coppia di scambisti e la lettera scritta dal marchese (con il nome della moglie) alla rivista Men]

• Remo Lorenzoni, il macellaio romano che era stato uno dei primi amori di Anna appena arrivata dalla provincia: «Siamo stati fidanzati tre anni. Avremmo dovuto sposarci – ricorda – non se ne fece più niente. Non riesco a credere che sia finita così. I giornali parlano tutti di orge, perversioni, di cose strane che avrebbe fatto con il marchese. Io la ricordo come era allora: una ragazza semplice, capace di badare a se stessa. Io posso ricordarla solo in questo modo, e voglio dirlo a tutti, adesso che ognuno parla di lei come l’ultima delle donne. Anna non sarebbe mai diventata così – conclude l’ex fidanzato – se qualcuno non l’avesse traviata».

• Un allegato al Corriere d’Italia: «Il vero Diario della Marchesa Anna Casati Fallarino», corredato di 212 pagine e di 150 foto, sia in bianco e nero che a colori. In copertina c’è un puzzle fotografico (formato cm 15×24, brossurato). Al centro un ovale con lei ancora una volta nuda, con occhiali e cappellone con nastro. Poi degli spicchi a corona intorno alla foto principale: lei nuda in cravatta, un’altra di lei, ovviamente anche qui nuda, inquadrata dal basso mentre si sorregge il seno con l’avambraccio e i capelli al vento. Poi un ennesimo mezzobusto della serie nuda con cravatta e una foto in bianco e nero con Anna e Camillo in abito da sera ad un ricevimento. All’interno, dove l’editore si fa coraggio e pubblica le inquadrature genitali, una frontiera che allora era temeraria anche nelle riviste per soli adulti.

• L’Osservatore Romano in un articolo di Raimondo Manzini: «Il tragico evento passionale che occupa le cronache di Roma con diffuse informazioni illustrative e figurative sulle tre vittime della strage e sui loro rapporti rivela al suo fondo degradazioni e tolleranze di ordine coniugale ed extra coniugale che gettano sinistra luce sui cedimenti di costume cui giunge il nostro tempo. Non basta la dignità di una famiglia, il privilegio di un nome, l’eredità d’una tradizione a salvaguardare da diffuse e abominevoli esperienze: la ricchezza, anzi, può diventare condizione agevole al perseguimento di torbide licenze».

Lunedì 31 agosto 1970
Il profilo del marchese secondo Servadio
• Emilio Servadio (psicanalista e sessuologo, presidente del centro psicoanalitico di Roma) in un’intervista a Sandro Ottolenghi per l’Europeo: �«Quello che colpisce nel profilo psicologico del marchese Casati sono le sue deviazioni. (…) Per prima cosa c’è quello che si chiama voyerismo, cioè il desiderio di assistere, vedere, osservare. Ma anche di più. Quest’uomo non solo si compiaceva dei rapporti della moglie con altri uomini, ma li fotografava, li filmava, li esigeva e li promuoveva in ogni occasione. (…) C’è sempre una componente omosessuale. (…) �Senza rendersene conto, in poche parole, l’individuo proietta la sua componente femminile sulla donna, (…) e l’incontro diventa veramente omosessuale. (…) Questi individui hanno anche una forte componente sado-masochista. In fondo, loro si pongono come vittime di una situazione, sono mariti traditi. (…) �Casati non era uno di quegli uomini a cui piace farsi frustare o picchiare, ma quello che chiamerei masochismo morale lo trovo evidente nel suo comportamento. (…)»

Mercoledì 2 settembre 1970
Gli abiti per la sepoltura dei marchesi
• Annamaria sceglie gli abiti per la sepoltura. Per il padre uno spezzato: giacca scura e pantaloni chiari, cravatta colorata su camicia bianca. Anna invece è avvolta da un completo di velluto foderato di seta con ricami di perline e guarnizioni d’argento sulle maniche, tutto cosparso di pietre dure. Domani, a Muggiò, i funerali.

Giovedì 3 settembre 1970
I funerali dei marchesi Casati Stampa
• Con una cerimonia semplice i corpi di Camillo Casati Stampa marchese di Soncino e della moglie Anna Fallarino sono stati inumati nella cappella mortuaria di famiglia al cimitero di Muggiò. Le due salme sono giunte nel piccolo centro della provincia poco dopo le 7.30, a bordo di due autofurgoni di un’impresa di pompe funebri di Roma. Alle 9.30 è arrivato don Luigi Gadda, il parroco della chiesa di San Pietro e Paolo a Muggiò, e la cerimonia ha avuto inizio. Poche le persone presenti. La figlia Annamaria, vestita di un golf nero sopra una gonna blu con borsa a tracolla, è entrata nel cimitero da un ingresso secondario per evitare fotografi e curiosi. In chiesa Gabrio Visconti di San Vito, che l’ha abbracciata. Accompagnata dal giovane, che le è sempre stato vicino per tutto il tempo che si è trattenuta nel cimitero, ha raggiunto il piccolo recinto che ospita le tombe di famiglia. Con lei c’era anche la sorella di Anna Fallarino, Velia, vestita a lutto con un soprabito nero, con la figlia maggiore (uniche rappresentati della famiglia della marchesa). Le bare, in noce massiccio, vengono trasportate con un carrello dalla chiesa fino al luogo della sepoltura, prima quella della donna, poi quella del marito, e vengono sistemate nella tomba dove si trova sepolto il padre del marchese. La prima a scendere nel loculo è quella del marchese, Annamaria ha lo sguardo fisso ma non tradisce alcuna emozione. Molto commosso appare invece il maggiordomo dei marchesi Casati Stampa, Adriano Boni. Il giovane ha seguito la cerimonia della sepoltura in silenzio, con gli occhi arrossati. Tumulate le salme, Annamaria Casati ha subito lasciato il cimitero, accompagnata da Gabrio Visconti di San Vito. La giovane ha percorso a passo svelto il breve tratto di sentiero che porta all’uscita secondaria ed è salita su di una 124 bianca targata Napoli (a bordo della quale si trovavano altre due giovani parenti e un uomo), che è partita alla volta di Arcore. Tra gli altri erano presenti Cesare Previti, un giovane avvocato, qualche amico della marchesina e tre donne del paese.

Giovedì 3 settembre 1970
I funerali di Minorenti
• I funerali di Massimo Minorenti si sono svolti a Roma nella chiesa di San Lorenzo Fuori le Mura. Veste un completo nero e una camicia molto accollata, tra le mani incrociate un rosario in legno. La bara dopo la funzione viene trasportata al Cimitero di Guidonia. Al Verano non ci sono più posti.

Martedì 22 settembre 1970
Il testamento del marchese Casati Stampa
• Pubblicato il testamento del Marchese Casati Stampa di Soncino. Il documento autografo è firmato al 19 luglio 1961 e non è mai stato modificato. Il marchese nomina sua unica erede Anna Fallarino. Alla figlia Annamaria Casati lascia 100 milioni di lire e un’assicurazione sulla vita e alla madre l’uso degli appartamenti di palazzo Barberini vita natural durante. I periti devono quindi accertare che Anna abbia esalato l’ultimo respiro prima del marito, altrimenti la marchesina dovrà spartire il patrimonio con i Fallarino.

Lunedì 9 agosto 1971
La marchesina unica erede
• I congiunti di Anna Fallarino non parteciperanno alla spartizione dell’eredità del marchese. L’inchiesta, finita con una sentenza di archiviazione, ha accertato che la marchesa spirò prima del marito. Ciò significa che il patrimonio dei Casati (stimato in 400 miliardi) va alla figlia di primo letto Annamaria, 19 anni. I congiunti della Fallarino avranno i cospicui beni personali della marchesa.
Tratto da contributi di Vincenzo Cerami e Niní Fiumanò

https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=2894361810680757&id=843457635771195&rdid=IFYy2hzDPYdnAPXj#

Articoli correlati


Scopri di più da Rete L'ABUSO

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Previous Post

Dopo lo scandalo in Umbria , Don Bastoni ci ricasca

Next Post

Statue indegne? Non siamo ipocriti parliamo anche di quella del Santo protettore dei preti pedofili

Rete L'ABUSO

Rete L'ABUSO

Redazione servizio web

Next Post

Statue indegne? Non siamo ipocriti parliamo anche di quella del Santo protettore dei preti pedofili

Pedofilia, pubblicata dalla Chiesa la lista dei vescovi che hanno insabbiato le denunce

"Almeno 3.000 bambini vittime di abusi a opera di sacerdoti": l'inchiesta shock“

Colombia: il Parlamento approva l’ergastolo per chi stupra o uccide i bambini

Prete condannato per violenza su bimba, oggi la sentenza d'appello per don Paolo Glaentzer

Diventa SOCIO anche tu!

Tesseramento Soci

by Rete L'ABUSO
4 Gennaio 2024

Database degli abusi sessuali nel clero italiano

by Osservatorio PERMANENTE
17 Marzo 2025

I più letti nelle 24 ore

  • Preti pedofili e “Tolleranza ZERO” - Più di 10 anni dopo, i risultati raccontati dalle cifre
    Preti pedofili e “Tolleranza ZERO” - Più di 10 anni dopo, i risultati raccontati dalle cifre
  • Preti pedofili, il report choc: solo nel Milanese ci sono stati 48 casi, in Lombardia 562 vittime
    Preti pedofili, il report choc: solo nel Milanese ci sono stati 48 casi, in Lombardia 562 vittime
  • Capua / Ercolano – Sacerdote abusa di disabile: condannato
    Capua / Ercolano – Sacerdote abusa di disabile: condannato
  • Messina, chiesti 4 anni per il sacerdote rogazionista accusato di violenza sessuale
    Messina, chiesti 4 anni per il sacerdote rogazionista accusato di violenza sessuale
  • Messina. Prete arrestato per violenza, l’Accusa invoca la condanna
    Messina. Prete arrestato per violenza, l’Accusa invoca la condanna
  • Violentato in seminario viene espulso mentre l’abusatore diventa prete
    Violentato in seminario viene espulso mentre l’abusatore diventa prete
  • Una ex monaca di clausura racconta la vita monastica tra omosessualità e stupri a cielo aperto
    Una ex monaca di clausura racconta la vita monastica tra omosessualità e stupri a cielo aperto
  • Delpini, il non cardinale che al Giubileo dei giovani varca la Porta Santa col prete denunciato per atti osceni
    Delpini, il non cardinale che al Giubileo dei giovani varca la Porta Santa col prete denunciato per atti osceni
  • Il vicario generale di Strasburgo ha un caso aperto di abuso, afferma l'arcidiocesi
    Il vicario generale di Strasburgo ha un caso aperto di abuso, afferma l'arcidiocesi
  • La storia di Chiara Giacoletto, abusata a 5 anni: non sopportava più il dolore e si è tolta la vita
    La storia di Chiara Giacoletto, abusata a 5 anni: non sopportava più il dolore e si è tolta la vita

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

Sostieni il nostro impegno, DONA ORA !

“La prova di moralità di una società risiede in quello che essa fa per i suoi bambini”.

Sostieni la salute dei minori.

Con soli 5€ al mese detraibili fiscalmente puoi sostenere il nostro impegno e i progetti, contribuendo ad aiutarci a cambiare le cose.

Rete L'ABUSO

© Tutti i diritti riservati - Gruppo Rete L'ABUSO HRC

Navigate Site

  • Associazione SOPRAVVISSUTI
  • COORDINAMENTO Famiglie Sopravvissuti
  • Notizie tematiche REGIONALI e dal MONDO
  • Podcast
  • MEDIACENTER
  • Gli autori he scrivono sul nostro blog
  • Adotta la salute dei minori, sostieni Rete L’ABUSO
  • CHI SIAMO – Da dove nasce la rete e perchè
  • Contatti, uffici e servizi dislocati
  • Cosa NON deve fare una vittima
  • DONA – sostieni il nostro costante impegno
  • Gratuito patrocinio per le vittime
  • I vissuti emotivi della vittima
  • L’archivio storico del portale
  • Panchina viola contro l’abuso sessuale di minori e persone vulnerabili
  • Senza fare nomi – Sondaggio anonimo
  • Sostieni le vittime con il tuo 5Xmille
  • Sportelli legali regionali
  • Sportelli terapeutici regionali
  • Tesseramento Soci
  • Trauma dell’abuso sessuale infantile
  • Violazione dei diritti nei processi canonici
  • Osservatorio permanente
  • Annuario dei casi – iCODIS
  • Dati regionali divisi per province – iCODIS
  • Le Diocesi italiane non sicure – iCODIS
  • Database degli abusi sessuali nel clero italiano – iCODIS

Follow Us

Welcome Back!

OR

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

OR

Fill the forms below to register

*By registering into our website, you agree to the Terms & Conditions and Privacy Policy.
All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

No Result
View All Result
  • L’Associazione
    • CHI SIAMO – Da dove nasce la rete e perchè
    • Contatti e uffici
    • Gli autori del blog
    • Volantini e materiale informativo
    • Tesseramento
    • Adotta la salute dei minori, sostieni Rete L’ABUSO
    • Sostieni le vittime con il tuo 5Xmille
    • Storie – Lettere di vittime e lettori
    • Sportelli legali regionali
      • Gratuito patrocinio per le vittime
      • Cosa NON deve fare una vittima
      • Violazione dei diritti nei processi canonici
    • Sportelli terapeutici regionali
    • #AllSurvivorsDay – Giornata dei sopravvissuti
      • Trauma dell’abuso
      • Vissuti emotivi
    • Approfondimenti
      • Informazioni
      • #CEI-Comic
    • Libri
  • COORD. Famiglie
    • Comunicati – Coordinamento
  • Il punto della Rete L’ABUSO
  • Le notizie
    • Nella TUA REGIONE
      • Abruzzo – Molise
      • Basilicata
      • Calabria
      • Campania
      • Emilia Romagna
      • Lazio
      • Liguria
      • Lombardia
      • Marche
      • Piemonte
      • Puglia
      • Sardegna
      • Sicilia
      • Toscana
      • Triveneto
      • Umbria
    • L’archivio storico del portale
    • Mondo
    • Città del Vaticano
    • Scout
    • Rubrica di approfondimento di Federico Tulli
    • Sala Stampa
  • Sostienici DONA ORA!
  • MEDIACENTER
    • Interviste
    • Incontri pubblici
    • Eventi
    • TV e programmi radio
    • Film
    • Docu-film
    • Podcast
      • SPECIALI – Podcast
      • APPROFONDIMENTI – Podcast
      • Rete L’ABUSO NEWS – Podcast
      • Rubrica di approfondimento di Federico Tulli
  • Panchina viola
  • Osservatorio permanente
    • Istanze alle Istituzioni
    • ONU – C.R.C
    • Senza fare nomi – Sondaggio anonimo
    • Tesi laurea
  • Live SEARCH
  • Database abusi sessuali nel clero italiano
    • Annuario dei casi
    • Dati regionali divisi per province
    • I dati generali di sopravvissuti e offender
    • Live SEARCH Database
  • Le omissioni nelle Diocesi della CEI
    • Mappa delle Diocesi italiane insicure
    • Gli “omissori” di denuncia dei casi italiani
    • Comunità di recupero per sacerdoti
    • Casi denunciati alla DDF
  • Istanze Istituzioni

© Tutti i diritti riservati - Gruppo Rete L'ABUSO HRC

This website uses cookies. By continuing to use this website you are giving consent to cookies being used. Visit our Privacy and Cookie Policy.

Scopri di più da Rete L'ABUSO

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere