di Franca Giansoldati
Città del Vaticano – Papa Francesco ha deciso di non accettare le dimissioni del cardinale Philippe Barbarin, lasciando l’arcivescovo libero di prendere la decisione migliore per la diocesi di Lione. La diocesi francese- come si sa – è scossa nelle fondamenta per la condanna del porporato a 6 mesi di reclusione (con la condizionale) per non aver denunciato alla polizia un prete pedofilo, pur avendo informazioni sugli abusi. Una vicenda complessa per gli effetti che rischia di avere sulla Chiesa, considerando che si tratta della prima sentenza di un tribunale civile che riconosce responsabile un vescovo per l’insabbiamento.
«Il Papa lascia libero di prendere la decisione migliore per la diocesi e il cardinale Barbarin ha deciso di ritirarsi per un periodo di tempo e di chiedere al padre Yves Baumgarten, attuale vicario generale, di assumere la guida della diocesi» ha affermato il portavoce vaticano Gisotti. Della vicenda ne ha parlato anche il cardinale Pietro Parolin. «La Santa Sede tiene a ribadire la sua vicinanza alle vittime di abusi, ai fedeli dell’arcidiocesi di Lione e di tutta la Chiesa di Francia che vivono un momento particolarmente doloroso» aggiungendo che sarà Barbarin a parlare pubblicamente. «Con il Papa ha concordato i prossimi passi ma deve essere lui che li annuncia».
Barbarin era stato ricevuto ieri in Vaticano per rassegnare le sue dimissioni, in seguito alla condanna della giustizia francese. La notizia della mancata punizione da parte del Papa sta scuotendo la Francia. Diversi siti francesi mettono in evidenza le parole delle vittime della pedofilia. «Siamo scandalizzati» per l’incapacità della Chiesa di punire i vescovi insabbiatori. Persino la conferenza episcopale d’Oltralpe si è detta stupita della situazione inedita che si è venuta a trovare, da una parte l’esigenza di rispettare il cammino della giustizia e procedere dunque alle dimissioni di Barbarin, e dall’altra la preoccupazione per il bene della diocesi di Lione.
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