Valentina Cavagna, da diversi anni, è una ragazza maggiorenne. Solo dopo aver compiuto 18 anni, però, la donna aveva trovato il coraggio di denunciare gli abusi subiti, ancora bambina, dal parroco del proprio paese, che oltre ad essere un maestro di religione era anche un amico di famiglia. Ora che don Marco Ghilardi, ex parroco di Serina (Bergamo), è stato condannato in via definitiva, il paese si è schierato al fianco del sacerdote.
Il sacerdote, 44 anni, dopo essere stato condannato a sei anni si trova in carcere, dopo essere stato riconosciuto colpevole degli abusi avvenuti per cinque anni, sin da quando Valentina aveva iniziato le scuole elementari. La ragazza, in un’intervista a La Repubblica, ha spiegato il perché di quella denuncia tardiva: «Ero una bambina, lui era amico dei miei, un maestro e io facevo la chierichetta… Avevo paura di non essere creduta o di fare un casino, anche se le mie amiche mi dicevano di denunciarlo. Per tanto tempo ho ripetuto a me stessa: “Quando sarò maggiorenne lo farò”. Non mi pento di ciò che ho fatto, anzi: tornassi indietro, lo denuncerei prima».
Ad accompagnare Valentina nella caserma dei carabinieri di Serina per presentare la denuncia era stata l’ex fidanzata del fratello. La notizia, in paese, si era diffusa in poco tempo e la ragazza ricorda così quei momenti: «Dalla raccolta delle prove fino all’inizio del processo, avevo capito subito che sarebbe stata dura. La mia vita era comunque rovinata. Dopo la sentenza di primo grado avevo l’umore sotto i piedi. Ma al mio avvocato che è subentrato dopo, Francesca Longhi, ho detto: non mi fermo qua. Vado avanti a lottare perché voglio giustizia. Voglio che quell’uomo paghi per quello che ha fatto».
Alla fine, don Marco Ghilardi è stato condannato anche in Cassazione. «Ho accolto quella sentenza scoppiando a piangere con i miei genitori e i miei fratelli, che hanno sofferto con me. Alla fine ho vinto io, spero che il prete sconti l’intera pena», spiega Valentina. Eppure, in paese molti si sono schierati dalla parte del parroco, colpevolizzando la ragazza e parlando di sentenza ingiusta. Valentina non si sa spiegare tutto quell’astio: «Rispetto il pensiero di tutti, ma forse la gente segue l’onda: basta che un gruppo di persone dica “povero prete”. Non dimentico, però, che l’ex sindaco del paese veniva in aula, dicendo che era per la verità e di non parteggiare per nessuno, ma poi alle udienze stava sempre vicino al prete e al suo avvocato…».
https://www.ilmessaggero.it/vaticano/abusi_pedofilia_vaticano_inchiesta_bergamo_oggi-4361196.html
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.