Inizierà il 29 gennaio prossimo, il processo che vede la curia di Napoli sul banco degli imputati, rea secondo l’accusa di aver rivelato – in barba ai diritti che la legge sulla privacy garantisce alle vittime di violenze sessuali – e a nostro avviso in modo piuttosto esagerato – in un solo testo ben 8 volte – la vera identità della presunta vittima del prete Silverio Mura, sul quale sta indagando anche la Procura della Repubblica di Pavia, alla quale è stato denunciato dalla Rete L’ABUSO nel 2018, dopo che è emerso che il sacerdote accusato a Napoli, svolgeva le sue attività a contatto con minori, nel piccolo paesino di Montù Beccaria, ma in quella occasione il suo nome non era più don Silverio Mura, ma don Saverio Aversano.
Redazione