Il garante per l’infanzia della Regione Campania, Cesare Romano, a muso duro contro la Curia di Napoli e l’arcivescovo, il cardinale Crescenzio Sepe: “La curia e le parrocchie non hanno collaborato e non mi hanno restituito nemmeno un questionario, anche se mi avevano assicurato la partecipazione”. La risposta: “Il nostro era solo un patrocinio morale, non partecipiamo a causa del segreto confessionale”. E divulgano una lettera nella quale si complimentano per l’iniziativa e aspettano “altre informazioni”. Ma perché il “segreto confessionale”, se i questionari erano completamente anonimi?
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