L’ex parroco ha ricordato: “Non mi ricordo di quella bambina, ricordo invece sua madre”
di MICHELE ANDREUCCI
Bergamo, 17 marzo 2016 – Una testimonianza di circa mezz’ora, per ribadire con sicurezza la sua estraneità ai fatti contestati. L’ex vice parroco 40enne di una parrocchia della Bergamasca, è stato il protagonista, in mattinata, della nuova udienza del processo che lo vede imputato di violenza sessuale ai danni di una ragazzina che all’inizio della vicenda aveva solo 6 anni (adesso ne ha 21) e che avrebbe subito le presunte attenzione del sacerdote dal 2001 al 2005, quando lui era il suo insegnante di religione e quando lei frequentava l’oratorio dove l’imputato era coordinatore delle attività invernali ed estive. Il religioso, difeso dall’avvocato Roberto Bruni, ha spiegato al collegio giudicante, presieduto dal giudice Antonella Bertoja, di non aver mai abusato della presunta vittima, parte civile con l’avvocato Michele Olivati. “Mi ricordo poco di lei – ha spiegato il don -. In quel periodo ero insegnante di religione alle scuole elementari del paese e coordinatore dell’oratorio, dunque avevo a che fare con centinaia di bambini. Penso di averla vista pochissime volte, ricordo invece sua madre, che faceva la volontaria all’oratorio e che in compagnia della zia della bambina partecipava alle gite che organizzavamo. Ho sempre avuto un rapporto protettivo con i bambini che venivano presi in giro, emarginati, soli. Allora intervenivo e scherzavo con loro, a volte dando anche qualche pizzicotto per ridere. Quindi può darsi che se lei avesse avuto dei problemi, l’abbia fatto anche con lei. Ma proprio la ricordo molto poco, quasi niente”. Prima del prete, sulla sedia dei testimoni si era invece seduta la presunta vittima, che ha chiesto di parlare a porte chiuse e che ai giudici ha ribadito le sue accuse nei confronti del sacerdote. La ragazza era uscita alla scoperto nel 2013, poco prima di compiere i 18 anni. Era passato molto tempo dalle presunte molestie. Si era recata dai carabinieri colpita da un episodio: un amico aveva sporto denuncia per un pugno preso in faccia. “Lui per una cosa del genere sì e io no?”, aveva rivelato ai militari. Aveva poi aggiunto di non aver detto nulla prima per paura di non essere creduta dai genitori, assai devoti, come lei, che poi invece ha avuto il rigetto per tutto quello che riguarda la chiesa. Prossima udienza il 9 giugno.
http://www.ilgiorno.it/bergamo/prete-molestie-1.1985683
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.