Processo canonico a don Lu affidato al cardinale Bagnasco Si va verso l’assoluzione. Il prete è accusato di abusi sessuali su una ragazzinadi12 anni
GIOVANNI CIOLINA SAVONA;
È direttamente nelle mani dell’arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, il futuro di don Luciano Massaferro. Il cardinale di Genova ha avocato a se stesso il processo canonico avviato nei confronti dell’ex parroco di San Vincenzo ad Alassio, condannato a sette anni e otto mesi per abusi sessuali commessi nei confronti di una parrocchiana di dodici anni. E sarà Bagnasco ad individuare eventuali responsabilità “canoniche” commesse da don Lu nel suo comportamento. Un processo canonico che non avrebbe ancora portato ad un verdetto (in ogni caso segreto) e che potrebbe portare anche allo riduzione dello stato laicale il prete. Le indiscrezioni sembrano comunque portare ad un’assoluzione di don Lu da parte del cardinal Bagnasco, recentemente in visita a monsignor Mario Oliveri in occasione della celebrazione dei 25 anni di apostolato. E dalla base ci sarebbe la considerazione di non considerare del tutto attendibile la giovane vittima. Era la primavera del 2009 quando don Lu ha convinto la ragazzina a seguirlo in un giro di benedizioni delle case prima della Pasqua. E in quelle occasioni avrebbe palpeggiato la piccola e si sarebbe fatto toccare. Una vicenda culminata con l’arresto del prete a dicembre dello stesso anno e che ha scatenato una bagarre sul web tra innocentistie colpevolisti. Nelle scorse settimane il vescovo coadiutore Guglielmo Borghetti aveva affidato la parrocchia alassina ad un altro prete, nonostante don Lu non abbia abbandonato l’idea di tornare un giorno nella parrocchia. Al momento don Massaferro sta scontando il residuo di pena (da domenica sarà libero) svolgendo servizio in affidamento ai servizi sociali alla casa di accoglienza della Caritas di Imperia e per lui è in programma un periodo di vacanza. «Valuterò con calma la situazione – ha detto monsignor Borghetti – dopodiché prenderò una decisione senza clamore, per il bene della nostra comunità. E dopo aver parlato con don Massa ferro»
Giovanni Ciolina, IL SECOLO XIX Savona
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