“Quando si apprende che un sacerdote è implicato in vicende che hanno a che fare, a vario titolo, con abusi sui minori ti si accappona la pelle, ma quando vieni a sapere che quel sacerdote è un tuo conoscente e con lo stesso più volte hai scambiato opinioni in merito alla pedofilia e a ciò che essa rappresenta, cioè il crimine più orrendo nei confronti dell’umanità, lo stupore non può che trasformarsi in rabbia”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, in merito all’arresto del parroco della Chiesa di Messignadi di Oppido Mamertina (RC) per prostituzione minorile, colto dagli uomini della Polizia di Stato in flagranza di reato.
“Davvero non se ne può più – incalza Marziale – e questo caso mi è utile per ricordare a Papa Francesco che la lotta alla pedofilia non si fa a suon di slogan ad effetto o istituendo commissioni di studio, ma spretando i sacerdoti che si macchiano di tale orrendo peccato-reato. Così come è bene ricordare all’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Oppido Mamertina_Palmi che i fedeli devono essere invitati a pregare per le piccole vittime e non per il prete pedofilo, per il quale bisogna solo auspicare che gli sia tolta la tonaca e gli vengano riconosciute le responsabilità in termini di equa giustizia. Ciò che si legge nel comunicato diramato dal dipartimento diocesano è stucchevole e inaccettabile”.
Marziale conclude dicendosi: “Indignato, ma grato agli inquirenti per il prezioso quotidiano lavoro a difesa dei bambini”.
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