di Francesca Lagatta – Questa è solo una delle tante di storie raccapriccianti di violenze e di abusi ai danni di un minore, un’altra, l’ennesima storia di indifferenza e abbandono dove, alla fine, l’unico che paga il conto è chi denuncia. E’ successo ancora, è successo di nuovo, in un angolo della Calabria timorata di Dio e di certi suoi rappresentanti.
La bambina ha 11 anni e viene ripetutamente molestata dall’uomo che tutti i giorni entra in casa sua per pregare. Non è un prete, ma un pastore di anime che pretende di illuminare le menti altrui guidandole in un cammino detto neocatecumenale di cui la famiglia era adepta da 26 anni e che, negli ambienti della laica misericordia, è notoriamente un diretto “concorrente” di altri filoni di cammino spirituale.
Non sono il suo papà e la sua mamma ad accorgersi delle molestie, ma un medico psicoterapeuta con cui la ragazzina ha un colloquio di oltre tre ore, dopo aver mostrato alcuni disturbi di salute presumibilmente di natura psicologica. Il medico è perentorio: sarà lui stesso a presentare un esposto in Procura. Ma il presunto molestatore assiduo frequentatore dei palazzi clericali, prova ad intimidire la vittima e la sua famiglia esercitando ogni tipo di pressione.
Un fratello della ragazzina viene cacciato dal seminario che frequentava già da qualche tempo, il suo papà viene allontanato dalla comunità neocatecumenale.
Si fanno scadere i termini per la presentazione dell’appello, quando l’orco viene prosciolto dalle accuse nella sentenza di primo grado, poi chiede ai suoi assistiti di rimuovere, su richiesta di un potente legale della città, gli articoli che lo riguardano. In realtà quasi nessuno ha voluto parlarne e di articoli ne è stato scritto solo uno, su un noto giornale locale. Giornale a cui un importante uomo di Chiesa intima di non scrivere più. Il giornale si inchina ed esegue gli ordini e, per uno strano caso, il firmatario dell’articolo, di lì a poco, cambia mestiere. La comunità punta il dito contro gli eretici che hanno osato sfidare le ire Sua Eminenza, mentre i fedeli, esterrefatti, incrociano le braccia al petto e si girano dall’altra parte. Perché laddove aleggia l’ombra di Dio in mezzo, la vittima è sempre chi lo invoca mai non chi ne subisce i fanatismi, anche se la prima è già accusato di molestie su minori mentre il carnefice è un padre disperato che cerca giustizia per due figlie cadute nel tunnel dell’anoressia e una madre che ha la morte nel cuore.
http://laspiapress.com/bestiali-e-immondi-subumani-chi-usa-violenza-sui-minori/
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