Ai domiciliari può usare la mail per contattare legale e sorella, ma è andato oltre
Ravenna, 27 novembre 2015 – Giovanni Desio, l’exsacerdote ravennate condannato in primo grado per atti sessuali nei confronti di alcuni ragazzini che frequentavano la sua parrocchia, non ha resistito. E dalla struttura religiosa in Umbria, dove si trova ai domiciliari, ha ‘inaugurato’ un nuovoprofilo Facebook, neppure troppo in incognito, con sue foto recenti e di quando era bambino. È accaduto poco più di due mesi fa e a segnalarlo informalmente alle autorità, all’epoca, furono alcuni genitori dei ragazzini coinvolti nell’inchiesta che si erano imbattuti nel profilo navigando in internet.
La pagina Facebook è rimasta attiva per qualche tempo, poi è scomparsa dalla rete. L’ex parroco diCasal Borsetti, arrestato il 5 aprile del 2014, da un anno si trova in questa struttura che accoglie religiosi in difficoltà in provincia di Perugia, a pochi chilometri da Città di Castello. È seguito da una equipe di psicologi e non può, o almeno non potrebbe, avere contatti con l’esterno.
Gli è concesso solo, attraverso un computer della struttura, di comunicare via e-mail con il suo avvocato, con il vescovo e con la sorella con la quale l’ex sacerdote aveva più volte chiesto di essere messo in contatto. Così deve essere stato in occasione di questi ‘scambi epistolari’ che Desio, approfittando forse della distrazione momentanea dei monaci, ha creato il nuovo profilo, tramite il quale dialogava con altri che lo avevano riconosciuto e che, anzi, si sarebbero complimentati con lui per essere ancora così simile alle foto da bambino che aveva postato.
Quasi come se avesse rimosso che tutti i suoi guai erano cominciati proprio lì, su Facebook. Perché Giovanni Desio, ex parroco, ex direttore del Risveglio ed ex critico cinematografico, il primo passo falso, dopo l’incidente del febbraio 2014, in cui era finito ubriaco con l’auto nel canale di Casal Borsetti, lo aveva fatto proprio in rete, sostituendosi nel profilo facebook ad un adolescente di sua conoscenza. Lo aveva fatto per riempirsi di complimenti e per darsi sostegno a nome del ragazzino, mentre infuriava la polemica dopo la scoperta del suo elevato tasso alcolemico mentre era al volante.
I religiosi della struttura dove Desio è ospitato non devono averla presa bene, tanto più che da quando l’ex sacerdote è arrivato lì ha mostrato una certa avversione alle regole della comunità. Rimane alzato fino a notte fonda, rifiuta di alzarsi presto al mattino e di vivere con gli altri i diversi momenti conviviali e di preghiera che scandiscono le giornate all’interno di questo luogo che ospita anche altri sacerdoti in difficoltà. Un comportamento, il suo, che certo non contribuisce a rasserenare gli animi e che ha creato non poche tensioni nei rapporti con gli altri ospiti, e anche con i suoi superiori.
http://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/don-desio-facebook-1.1522761
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