L’uomo era anche il curatore della donna con cui aveva una relazione da un decennio, sin da quando essa era minorenne. L’avrebbe aiutata a vendere un orologio falso spacciandolo come di valore, convincendo un complice ad addossarsi la colpa.
LUGANO – Si scava nella vita del prete 64enne arrestato settimana scorsa e accusato di coazione sessuale, atti sessuali con persone dipendenti e lo sfruttamento dello stato di bisogno. Il dubbio è che la 27enne, vittima accertata, non fosse l’unica, e dunque si indaga.
La sua relazione con la donna, scoperta dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli quando essa si era resa protagonista di una rapina a Pura e di aver sparato contro degli automobilisti con un fucile ad aria compressa, è durata una decina d’anni. Sarebbe iniziata quando la ragazza, ora 27enne, era minorenne. Dopo voci di un interessamento eccessivo nei suoi confronti, pare che Monsignor Grampa abbia spostato l’uomo dal Locarnese al Malcantone, prima di mandarlo in pensione ufficialmente per problemi di salute.
Dalle indagini, è risultato come l’uomo fosse anche il curatore della vittima (per cui ecco l’accusa di sfruttamento dello stato di bisogno), con cui rimase sempre in contatto, e che nel 2014 aiutò a vendere su internet un orologio falso, spacciandolo come di valore, consigliando al suo complice 51enne di addossarsi tutta la colpa (reato di favoreggiamento e sviamento della giustizia deriverebbero da qui)
http://www.ticinolibero.ch/prete-arrestato-forse-ci-sono-altre-vittime/
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