Accusato di circonvenzione di incapace: lo sconto di pena ottenuto dopo aver reso 210.000 euro. Non era più prete dal 2004: ora è coinvolto in un’inchiesta a Roma sulla prostituzione minorile
di Pietro Barghigiani
PISA. Si era fatto consegnare soldi con la promessa di devolverli in beneficenza. Ma aveva anche indotto i due finanziatori inconsapevoli, fratello e sorella, a lasciare il loro patrimonio, comprensivo della casa di famiglia, a un ente religioso ottenendo l’incarico di esecutore testamentario. Quella che poteva sembrare una donazione spontanea, a un uomo di culto prodigo nella realizzazione di opere pie, per la Procura altro non era che una spoliazione di beni ai danni di chi non era non grado di badare a sé stesso.
Il patteggiamento. Accusato di circonvenzione di incapace, l’ex prete Luca Galleschi, 48 anni, originario di San Frediano a Settimo, ha patteggiato in Tribunale a Venezia, una pena di un anno e 6 mesi di reclusione. C’è poi una seconda persona sotto processo. Le viene contestato il ruolo di complice nel circuire fratello e sorella, da tempo ospiti di un centro di salute mentale e seguiti da un amministratore di sostegno. Si tratta di Pasqua Donia, 66 anni, fatta passare come la perpetua di Galleschi che, “spretato” dal 2004, continuava a presentarsi come un sacerdote. La prima udienza è prevista a metà luglio.
Soldi restituiti. Galleschi ha restituito i 210.000 euro incassati attraverso la benevolenza mal riposta dei due anziani assistiti dall’avvocato Carlo Broli. Un gesto che gli ha consentito di chiudere la vicenda processuale con un patteggiamento. «Il testamento non è mai stato pubblicato – spiega –. E se anche lo fosse verrebbe subito annullato». Le indagini. All’epoca, siamo nel 2010, all’ex parroco di Nicosia a Calci, San Sisto, ma anche di Pontedera oltre che cappellano militare della “Vannucci” a Livorno, la magistratura aveva sequestrato conti correnti e titoli. L’appartamento sarebbe dovuto finire a un ente religioso con Galleschi nel ruolo di esecutore testamentario, ma stando all’accusa l’immobile sarebbe finito, una volta deceduti i proprietari, nelle sue disponibilità. Manovre che erano finite sotto la lente dei carabinieri di Annone Veneto, in provincia di Venezia, dove l’ex don Galleschi si era presentato come religioso ancora in servizio ottenendo credito dal parroco locale. È’ stato lui a insospettirsi al punto da rivolgersi ai carabinieri.
Espulso e in parrocchia. Nonostante fosse stato espulso nel 2004, l’ex parroco pisano aveva addirittura retto la parrocchia dal dicembre 2008 ai primi mesi del 2009, tornando poi ad Annone durante i riti pasquali. Nel frattempo era stato scoperto nei suoi sotterfugi al punto che il vescovo della diocesi di Concordia-Pordenone, monsignor Ovidio Poletto, aveva comunicato in segno di trasparenza che «don Luca, presbitero della diocesi di Pisa, è stato ridotto allo stato laicale con provvedimento della Congregazione per la dottrina della fede, in data 19 luglio 2004». Non solo. Visto che “don” Luca continuava a proporsi come rappresentante della Chiesa, il prelato aveva reso nota anche una lettera di richiamo che aveva scritto al “signor Luca” il 28 aprile 2009, per intimare al finto prete di cessare la sua condotta, oltretutto ricordandogli il provvedimento pontificio del 2004. Dopo la denuncia del vero parroco di Annone Veneto, i militari avevano ricostruito i percorsi degli assegni staccati dai fratelli con problemi psichici e finiti sui conti di Galleschi. In alcune occasioni per effettuare i prelievi in banca, la “perpetua” Pasqua Donia aveva accompagnato gli anziani per poi consegnare il denaro al sacerdote espulso.
Indagato per sesso con minori. Dopo il patteggiamento, un’altra tegola, con accuse più sgradevoli, ha colpito di recente Galleschi. Con altri due sacerdoti, uno dei quali messo in carcere, è indagato in un’inchiesta a Roma per prostituzione minorile. Uno dei numerosi baby squillo che frequentava la stazione Termini ha riferito che l’ex religioso, presentandosi come maestro, gli avrebbe proposto un incontro in cambio di venti euro. Una testimonianza ritenuta chiave dalla Procura.
«Lo avevo notato gravitare nella zona della chiesa Santa Maria degli Angeli – ha raccontato il ragazzo agli inquirenti -. E in alcune occasioni l’ho visto mentre faceva entrare dei ragazzini romeni
da un ingresso laterale della chiesa. Scambiando qualche parola con uno di loro, una volta, ho appreso che quell’uomo li pagava venti euro per consumare rapporti sessuali». Un nuovo fronte giudiziario per l’ex prete passato dall’accusa di raggirare anziani a quella di fare sesso con minori.
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2015/06/04/news/ex-sacerdote-restituisce-i-soldi-presi-a-due-anziani-e-patteggia-un-anno-e-6-mesi-1.11549454
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