Prima udienza della vicenda giudiziaria che vede coinvolto l’ex sacerdote
Ravenna, 9 marzo 2015 – Si parte. I riflettori di un’intera città questa mattina saranno puntati sull’aula 8 del Tribunale. Una stanza di pochi metri quadri, che però sarà teatro dell’udienza preliminare di un processo destinato ad avere grossa risonanza. Quello che vede Giovanni Desio, l’ex sacerdote di Casal Borsetti, alla sbarra peratti sessuali con quattro minorenni. In ballo c’è un risiko di strategie. Perché qui, al primo piano del palazzo di giustizia, la chiesa ravennate si gioca una grossa fetta di dignità e reputazione. Cosa farà? Si costituirà parte civile? Di riflesso, qualcuno chiederà conto anche alla Curia di quanto accaduto, per non essere intervenuta in tempo nonostante le voci sulle stravaganze del don (alcol, omelie sui generis) fossero ricorrenti? Molti di questi interrogativi saranno sciolti oggi.
Di certo ci sarà battaglia. L’accordo sui risarcimenti alle vittime, che il religioso aveva annunciato tramite il suo avvocato difensore, Battista Cavassi, fino a pochi giorni fa non era ancora stato raggiunto. Oggi, davanti al gup Antonella Guidomei e al pubblico ministero Isabella Cavallari, le quattro vittime chiederanno di costituirsi parte civile. Due di queste sono tutelate dagli avvocati Giovanni Scudellari, Ermanno Cicognani e Piera Calandrini. Ma tenteranno di entrare nel processo anche organizzazioni no profit, come l’associazione ‘Dalla parte dei minori’. Mentre c’è attesa per capire cosa farà il Comune, se resterà alla finestra o si proporrà come parte in causa per il danno d’immagine.
Sarà il giudice, oggi, a stabilire chi avrà titolo a chiedere un risarcimento. Dopo di che spetterà all’imputato giocare le proprie carte. Improbabile il patteggiamento, che presupporrebbe un accordo sui risarcimenti, il consenso della Procura, e che renderebbe la sentenza esecutiva, facendolo finire in carcere in tempi rapidi e senza possibilità di misure alternative. Altrettanto remota la possibilità del pubblico dibattimento, Desio chiederà di essere giudicato col rito abbreviato – che gli garantirà lo sconto di un terzo della pena –, condizionato alla testimonianza del direttore della struttura riabilitativa umbra gestita da religiosi dove da novembre l’ex prete di Casal Borsetti si trova ai domiciliari, dopo sette mesi e mezzo di carcere ‘protetto’ a Forlì, per dimostrare che è in atto un percorso di ravvedimento.
Desio deve rispondere di atti sessuali su quattro giovani, alcuni dei quali gli erano stati affidati dalle famiglie. Tre episodi emersero grazie alle intercettazioni, il quarto rivelò dopo l’arresto, in sede di incidente probatorio, di avere avuto col suo ‘pastore’ una relazione di un anno. Rimosso da ogni funzione religiosa, l’ex parroco, che era anche direttore della rivista cattolica ‘Il risveglio’, uscì dal carcere con una lettera nella quale dichiarava ai giudici del riesame il proprio pentimento.
Una condanna, nel frattempo, Desio l’ha già subìta: 65 giorni di reclusione, sostituiti con un’ammenda di 17mila euro, per la guida in stato di ebbrezza che nel febbraio 2014, due mesi prima di essere arrestato, lo portò a finire nel canale di Casal Borsetti con la sua Bmw – confiscata – e un tasso di alcol nel sangue quattro volte il limite. Per lui, oggi, è il giorno del giudizio.
di Lorenzo Priviato
http://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/don-desio-pedofilia-processo-1.743037
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