“Non può definirlo prete pedofilo perché la giustizia italiana non lo ha mai stabilito”
CREMA – Don Mauro Inzoli, esponente di spicco di Comunione e Liberazione e per 15 anni presidente del Banco Alimentare, condannato dalla Chiesa cattolica per abusi su minori, ha denunciato il giornalista di Repubblica Matteo Pucciarelli per l’intervista al parlamentare cremasco di Sel Franco Bordo, pubblicata dopo la partecipazione del sacerdote ad un convegno in difesa della famiglia tradizionale. Pucciarelli ha ricevuto una diffida dal legale di don Inzoli per aver scritto due articoli sulla sua presenza al convegno milanese organizzato dalla Regione Lombardia. Articoli che l’interessato ritiene gravemente diffamatori e per i quali chiede una smentita.
La diffida non rappresenta una querela né una citazione in giudizio: don Inzoli non ha iniziato nessun procedimento, né penale né civile, contro Pucciarelli. Il difensore di Inzoli afferma però che il cronista non può scrivere che il suo assistito è un prete pedofilo, perché la giustizia italiana non lo ha mai stabilito. Ma la Congregazione per la dottrina della fede sì, e in via definitiva. Per farlo ha svolto un’istruttoria, ha raccolto e valutato delle prove. Quindi, ritenendo fondata l’accusa, ha irrogato una pena nell’esercizio dei poteri che le competono.
Il provvedimento sanzionatorio è stato emesso da un’autorità riconosciuta dall’Italia, tanto che le restrizioni alla libertà di movimento (divieto di svolgere attività di accompagnamento di minori, divieto di entrare nella diocesi di Crema) che il decreto vaticano impone ad Inzoli si applicano sul territorio italiano. Gli articoli di Repubblica rientrano quindi nell’esercizio del diritto di cronaca.
http://www.crema.laprovinciacr.it/news/crema/109273/Il-legale-di-don-Inzoli-diffida.html
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