Il vescovo Lupi si vergognasse di quello che ha fatto e di quello che continua a fare non solo a noi vittime, offese con violenza ad ogni sua menzogna, ma anche tutti coloro che con impegno stanno cercando di fare luce sugli intrighi di questa diocesi.
Se io avessi un figlio sicuramente non lo manderei in nessuna delle parrocchie savonesi, tranne che in quella di Don Lupino, perché al di la delle divergenze di opinione che ci possono essere tra me e lui, si è sempre dimostrato una persona responsabile. Una persona che non si è mai nascosta dietro falsi dogmi, come invece fa il 100% meno 1 dei preti savonesi.
E’ inquietante che su più di 60 sacerdoti della diocesi di Savona, solo uno abbia avuto il coraggio della verità. Gli altri, invece hanno solo dimostrato intolleranza e irritazione di fronte allo scandalo pedofilia che è durato, grazie all’omertà di clero & co., 30 lunghi anni.
Non abbiamo visto nessuno di loro dare un sostegno concreto alle vittime.
Abbiamo visto però un’ intolleranza traducibile in un solo modo: se domani ci sarà un altro prete pedofilo nella diocesi di Savona, lo copriremo, come abbiamo fatto fino ad oggi.
Queste non sono nostre affermazioni, ma sono quello che emerge dalle promesse del vescovo Lupi, che nel 2013 garantì che se le accuse nei confronti di don Pietro Pinetto sarebbero risultate veritiere, non avrebbe esitato a fare un processo canonico.
Comunicato stampa della Diocesi di Savona
Settembre 2014: Don Pinetto è stato rinviato a giudizio per calunnia, perché querelò con l’accusa di diffamazione, lo scrivente, una vittima e due giornalisti. La procura ha indagato e il risultato è che quelle accuse a Pietro Pinetto, risulterebbero fondate.
Perché allora il vescovo Lupi non mantiene ciò che ha promesso? Dov’è il promesso processo canonico? Pinetto fa ancora il prete, non ha subito alcun processo e non è neppure stato sospeso.
Non ha forse ragione don Lupino a dire che ci si deve vergognare?
Perché il vescovo Vittorio Lupi non dice verità come quelle che emergono, ad esempio dai verbali di interrogatorio di don Rebagliati ? Chiedete a Lupi il perché, prima dello scandalo di don Nello Giraudo, avesse già deciso di trasferire (nascondendolo di fatto) don Nello in una parrocchia nei pressi di Cuneo?
Estratti degli interrogatori della Procura di Savona
Chiedete a Lupi il perché dice di aver ridotto Giraudo allo stato laicale, quando invece è stato proprio Giraudo a chiedere la dispensa dallo stato clericale?
Estratti degli interrogatori della Procura di Savona
Chiedete anche perché si vanta di collaborare con la giustizia civile e invece, a due anni dalla chiusura del caso Giraudo fanno capolino altre 10 (dieci) vittime della comunità che il Giraudo gestiva. Nel suo incessante collaborare con la giustizia, si sarà per caso dimenticato di consegnare agli inquirenti l’elenco dei minori ospitati in quelle specie di lager?
Chiedete ancora a Lupi perché don Giulio Grosso, don Luigi Peluffo, don Franco Parodi, don Emilio Damele, don Silvio Delbuono e lo stesso don Carlo Rebagliati, tutti Vicari Foranei della diocesi di Savona, sapendo delle devianze pedofile del Giraudo, decisero che non era il caso di denunciare. Altro particolare che emerge dai verbali di interrogatorio.
Estratti degli interrogatori della Procura di Savona
Chiedetegli ancora perché Rebagliati sia stato ridotto allo stato laicale, perché omosessuale e gli altri no.
Chi, alla luce di tutto questo, ha il coraggio di dire che don Giovanni Lupino mente e diffama i colleghi?
Chi ha ancora il coraggio di lasciare i propri figli nelle mai di un prete, sapendo che è sotto la tutela di Vittorio Lupi, un vescovo con una spiccata attitudine alla consapevole menzogna?
Come Rete L’Abuso esprimiamo tutto il nostro appoggio a Don Lupino, per il coraggio che sta dimostrando, per l’amore concreto che ha nei confronti della sua chiesa. Vai avanti Giovanni, gli onesti sono con te!
Francesco Zanardi
Presidente della Rete L’ABUSO
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