Quasi un modulo prestampato, generico dal significato non troppo definito, se non si conosce il contenuto della missiva inviata. Questa la lettera che ha ricevuto nei giorni scorsi dalla Segreteria di Stato Vaticana uno degli assistiti della Rete L’ABUSO.
Circa un mese fa l’uomo aveva scritto in Vaticano raccontando gli abusi subiti dal suo insegnante di religione nella scuola di Ponticelli. Don Silverio Mura all’epoca dei fatti oltre ad insegnare religione era anche vice parroco nella parrocchia di Porchiano nel quartiere di Napoli Ponticelli frequentata dalla vittima. Successivamente il sacerdote fu trasferito come parroco a Pollena Trocchia, ma le violenze continuarono. Paolo (nome di fantasia) che oggi ha 38 anni era riuscito a denunciare, ma purtroppo come accade al 90% delle vittime, scopre che il reato è caduto in prescrizione. Si era allora rivolto alla diocesi di Napoli e anche al cardinale Crescenzio Sepe ma senza successo. Anche il medico che ha in cura Paolo preoccupato per lo stato psicofisico dell’uomo e dei continui peggioramenti dovuti anche alla delusione di non essere considerato, aveva scritto alla curia, ma anche in quel caso nessuna risposta.
Nel 2012 Paolo si rivolge alla Rete L’ABUSO e scopriamo che don Silverio Mura, malgrado le denunce continua insegnare come se nulla fosse in una scuola, l’IPSAR C. Russo di Cicciano. Segnaliamo i fatti a chi di competenza ma il prete sparisce, per ora non abbiamo più traccia.
Come potete leggere nella lettera, in modo molto generico si scrive che “quanto da lei comunicato è stato portato all’attenzione del Dicastero competente”.
Ora è normale che la vittima si sia fatta delle domande, ce le siamo fatte anche noi che sappiamo che questa non è l’unica vittima che si è rivolta al Vaticano; molti altri nostri assistiti lo hanno fatto; alcuni sono addirittura riusciti a dare in mano direttamente al papa una lettera. Ma a loro, malgrado sia passato molto tempo, nessuno ha risposto.
Viene anche da chiedersi se a seguito di questa risposta la vittima riceverà dal Vaticano un risarcimento e se si, perché le altre vittime non lo riceveranno?
Restiamo in attesa, sperando che il sacerdote venga denunciato e spretato e che questa, ma anche tutte le altre vittime, vengano risarcite. Risarcite anche nella dignità che l’abuso gli ha tolto, insieme a tutte le promesse fatte fino ad oggi, di cui però non si è mai vista realizzazione rendendo nuovamente violenza alle vittime e non la giustizia di cui hanno diritto.
Rete L’ABUSO