Glielo disse nel 2005. Senza denunciarlo. Quanti abusi si sarebbero potuti evitare con una denuncia ai magistrati?
Le litigate con il prete, poi la decisione di ritirare i figli dall’asilo: “Avevano il divieto di andare in parrocchia e di parlare con lui”
RAVENNA – “I miei figli avevano il divieto assoluto di frequentare quella parrocchia e di parlargli”. Lei, una madre di Casalborsetti era stata tra le prime ad accorgersene, anni orsono. E lo aveva detto; dietro quello sguardo e quegli atteggiamenti ostentati che poco si addicono a un uomo di chiesa, aveva sospettato che don Giovanni Desio nascondesse altro. Prove? Nessuna, solo “glielo si leggeva in volto”. Così aveva preso la decisione: dopo aver proibito ai figli di andare in chiesa e rivolgere anche solo la parola al sacerdote, li aveva ritirati dall’asilo. Poi lo aveva affrontato faccia a faccia: “Gli avevo detto che per me lui andava con i ragazzini”. A quasi nove anni di distanza, l’arresto di sabato del parroco 52enne d’origine milanese, arriva come un contrappasso dantesco per ripagarla delle litigate davanti a tutti, con quella sfrontatezza che aveva costretto la donna anche a cambiare le proprie abitudini di vita. Il più piccolo dei suoi bambini è ora adolescente; la stessa età dei due giovani che secondo l’accusa formulata dal pm Isabella Cavallari sono stati adescati dallo ‘Zio John’, e le cui esplicite conversazioni sono finite nelle 20 pagine dell’ordinanza del giudice Rossella Materia che ha disposto la misura cautelare in carcere. Proprio lui, ieri, ha deciso di sfogarsi scrivendo un post (poi cancellato nel pomeriggio) nella pagina Facebook del don: “L’unico prete che girava vestito Lacoste e in Bmw. Ti dico io cosa, ti sta bene un bel pigiamino a righe e via nei campi, spero che in gabbia te ne facciano passare quante tu ne hai fatte passare a me…”.
Signora, a cosa alludeva suo figlio?
“Non è tra le vittime di Desio, se è questo che vuole chiedermi”.
Cos’è successo allora?
“Tutto risale a otto-nove anni fa. Me ne accorsi praticamente subito che quel prete aveva qualcosa di strano”.
Da cosa?
“Dallo sguardo, dall’atteggiamento che aveva con tutti. Guardi, qui a Casalborsetti la voce è circolata in fretta, in molti l’avevano capito, chi dice che non ne sapeva nulla non dice il vero”.
Lei come reagì?
“I miei bambini frequentavano l’asilo prima del suo arrivo. Li tolsi immediatamente, non hanno ricevuto nè comunione nè cresima. Da allora hanno avuto il divieto assoluto di frequentare la parrocchia e rivolgergli la parola, avevano addirittura il permesso di rispondergli male”.
Quindi si incrociavano…
“Naturalmente, perché lui era spesso al bar. Quando li vedeva, li fissava, gli diceva che erano dei maleducati, provocava. Capitava anche con me, sono famose le nostre litigate davanti a tutti, mi salutava apposta nonostante gli avessi intimato più volte di smetterla”.
Quando ritirò i suoi figli dall’asilo gli spiegò il motivo?
“Certo, lo affrontai, glielo dissi in faccia, ero con un’altra mamma. E lui reagì farfugliando cose insensate, incolpando altri, ‘sarà quello che fa la dottrina’, disse. Ne parlai anche con altre mamme”.
Insomma lo accusò pubblicamente di andare con dei ragazzini, ma non la querelò?
“Sparse la voce tra gli altri genitori che lo avevo calunniato, ma io non ho mai ricevuto alcuna querela”.
Che effetto le ha fatto l’arresto dei giorni scorsi?
“Come detto, in molti sapevano. Sono solo felice di aver tolto i miei figli in tempo da quell’asilo e dalla parrocchia, prima che crescessero nella sua orbita. Ora hanno la stessa età di quei raggazzini di cui purtroppo si parla adesso nei giornali”.
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