Don Giordano Pisanelli, parroco della cattedrale di Santa Maria a Sezze, racconta cosa è accaduto prima della fuga del sedicente sacerdote condannato per pedofilia
“Sa cosa mi dispiace di più? Mi dispiace di non essere riuscito a capire questa storia per tempo, di non averci parlato, di non essermi fatto spiegare davvero cosa pensasse, cosa stesse succedendo. Ci siamo fidati, mi sono fidato perché don Joseph o David, come ho scoperto si chiama realmente, l’ho trovato già qui quando sono stato nominato, il primo settembre del 2011 e ero convinto della sua buona fede”. Don Giordano Pisanelli, parroco della cattedrale di Santa Maria a Sezze, è chiaramente amareggiato. Sente il peso di quello che è successo, anche se non ne ha alcuna responsabilità. Un peso soprattutto dal punto di vista umano: “Ti rendi conto – spiega – che molte volte la fiducia è la realtà che si paga più cara al mondo. Questo non significa che uno debba diventare fiscale con tutti quelli che incontra, però questo episodio mi ha sicuramente scosso. Quando sono arrivato a Sezze – racconta Don Giordano, che per molti anni, prima di arrivare sui Lepini, è stato parroco della chiesa di Borgo Flora a Cisterna – ho incontrato questa persona. Mi è stata presentata e mi ha detto che stava studiando per finire la sua tesi a Roma. Mi parlò dell’esigenza di fermarsi un anno, per completare gli studi. Poi il tempo è passato e io ho sempre dato fiducia a quanto mi raccontava, anche perché non sono mai venuto a conoscenza di questo decreto di dismissione dallo stato clericale emanato dalla Santa Sede a marzo del 2011, addirittura prima che io arrivassi a Sezze. Il tempo è trascorso, questa persona diceva messa ma non ha mai celebrato matrimoni o altri riti. A un certo punto mi sono insospettito – racconta ancora Don Giordano – per la durata di questi studi e di questa tesi, troppo lunga per i tempi che siamo abituati a conoscere, anche nei comprensibili ritardi che oggi riguardano molte persone. Così ho fatto qualche indagine, ho chiamato a Roma quello che doveva essere il relatore che mi ha detto che non vedeva questa persona da più di un anno. A questo punto mi sono preoccupato e ho informato i miei superiori chiedendo una verifica più approfondita. Il resto lo conosciamo: il vescovo ha fatto un lavoro importantissimo e nel giro di poco tempo siamo arrivati a scoprire la verità e il fatto che eravamo in presenza non più di un sacerdote. Ovviamente del fatto della condanna per pedofilia a Fermo siamo venuti a conoscenza dalle notizie di questi giorni, nessuno ci ha mai detto niente: la Chiesa era intervenuta, di fatto, con il decreto di dismissione dallo stato clericale e nessuno poteva pensare a cosa poi, successivamente, avrebbe architettato questo signore”. Don Joseph o, per meglio dire, David Antonysamy è andato via qualche giorno fa, mentre Don Giordano era fuori Sezze. Di lui si sono perse le tracce e i carabinieri di Sezze e Latina indagano per usurpazione di titolo. Qualcuno, in paese, giura che si era fatto molti amici in tanti anni di convivenza con quella comunità e che per questo potrebbe avere trovato ospitalità da qualcuno di questi. Solo voci, nessuna conferma. Il resto lo dice don Giordano Pisanelli: “Si è macchiato di errori nel suo passato e per questo la Chiesa aveva preso provvedimenti. Forse dovevamo capire di più cosa stesse accadendo, non avevamo gli strumenti ma potevamo fare tutti di più per intuire l’animo di questa persona. Cristianamente e umanamente dovevamo e potevamo farlo, per questo sono scosso ma la nostra comunità è forte e sapremo andare avanti, senza rinunciare al valore cristiano dell’accoglienza e della comprensione”.
http://www.corrieredilatina.it/news/notizie-locali-centro/4683/-Sono-scosso–eravamo-tutti.html
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