La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di don Walter Mariani confermando la condanna a 6 anni e due mesi. L’ex reggente della parrocchia San Leonardo di Mantova, 73 anni, è finito sotto processo per violenza sessuale nei confronti di due prostitute. Il sacerdote, che ha atteso la sentenza nella casa per anziani di Bergamo, domani mattina, giovedì, si presenterà spontaneamente in carcere per scontare la pena definitiva.
MANTOVA. Per don Walter Mariani, 73 anni, ex reggente della parrocchia di San Leonardo, si aprono le porte del carcere. La Corte di Cassazione, infatti, ha respinto, nella giornata di ieri, il ricorso presentato dall’avvocato Sandro Somenzi. L’accusa di violenza sessuale nei confronti di due prostitute è stata confermata e il sacerdote, dovrà scontare i prossimi sei anni e due mesi in prigione. Inevitabili, perché questi tipi di reato non consentono alcun beneficio di legge.
Dalla sentenza d’appello il prete era stato trasferito in una casa per anziani nel Bergamasco. Questa mattina sarà lui a presentarsi spontaneamente davanti alle porte del carcere del capoluogo lombardo. Per il legale non rimane che una residua speranza, quella di appellarsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Quello di ieri è stato il secondo ricorso in Cassazione contro la severa condanna inflitta in appello.
L’avvocato Sandro Somenzi, lo ricordiamo, era riuscito con il precedente ricorso alla suprema Corte a far annullare la sentenza della prima sezione della stessa Corte d’appello di Brescia a sette anni e mezzo. Le violenze per le quali don Walter è finito in carcere sono avvenute tra il 2004 e il 2006 su due giovani straniere (per una terza, di origine lituana, la Corte d’appello lo ha prosciolto): una russa e una romena ospiti della Casa di Ruth di Curtatone per un programma di recupero di cui era responsabile lo stesso sacerdote.
Il processo di primo grado, celebratosi al tribunale di Mantova, si era concluso con la condanna a cinque anni di reclusione. In quell’occasione a confermare le pesanti accuse erano state anche una suora, direttrice della Casa di Ruth, e una psicologa. La Corte d’appello di Brescia aveva ulteriormente inasprito quella pena, portandola a sette anni e mezzo. Poi il ricorso in Cassazione che aveva annullato quella condanna, rinviando gli atti a un’altra sezione della Corte d’appello di Brescia perché dimostrasse, con altre prove, l’esistenza di quel clima di intimidazione alla base delle violenze. Invece c’è stata un’altra condanna. E ora di nuovo la Cassazione con la decisione definitiva.
http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2014/02/26/news/violenza-sessuale-la-cassazione-conferma-la-condanna-a-sei-anni-e-due-mesi-per-don-walter-domani-in-carcere-1.8745269
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