La congregazione cattolica ha ammesso che nove dei suoi sacerdoti, incluso il fondatore Marcial Maciel, si sono macchiati di abusi su minorenni in particolare negli Stati Uniti
ROMA – Pedofilia: la congregazione cattolica deiLegionari di Cristo ha riconosciuto le sue colpe.
Scrive l’agenzia Asca che i Legionari di Cristo hanno ammesso che:
“nove dei suoi sacerdoti, incluso il fondatoreMarcial Maciel, si sono macchiati di abusi su minorenni in particolare negli Stati Uniti. La reputazione della congregazione era stata già oscurata nei mesi scorsi dopo le rivelazioni su Maciel, che fondò il gruppo in Messico nel 1941, accusato di aver violentato otto giovani seminaristi e di essere anche padre di un figlio. Padre Sylvester Heereman, direttore generale del gruppo, ha detto che le indagini hanno mostrato “una realtà dolorosa e orribile” e ha promesso tutto il suo impegno per contrastare ogni genere di abuso. Due dei preti sono stati sospesi dall’esercizio sacerdotale e ad altri sette sono state imposte delle “sanzioni personali e riguardanti il loro ministero”.
Nell’inchiesta condotta secondo la legge canonica erano stati messi sotto esame i comportamenti dei 35 sacerdoti. In 14 casi non si sono riscontrati abusi, mentre altri 10 sono ancora sotto indagine. Uno di quelli verificati è quello di padre William Izquierdo, ex insegnante di una scuola della Legione in Connecticut, fra il 1982 e il 1994, periodo in cui “ha abusato sessualmente di un novizio”. Izquierdo non riceverà alcuna punizione: ha 85 anni, si trova in un “avanzato stato di demenza” e in ogni caso non esercita più il suo ministero dal 2008.
Una vicenda descritta in modo più approfondito da Vatican Insider su La Stampa:
In una lettera a tutti i membri dei Legionari di Cristo, padre Sylvester Heerman ha spiegato, dopo l’annuncio del cardinale O’Malley sulla creazione di una commissione speciale per la tutela dei minori nella Santa Sede, i progressi e le linee guide adottate dalla congregazione riguardo alla trasparenza nei casi di abuso sessuale da parte dei suoi membri e anche nella prevenzione di questi drammatici episodi.
Senza dimenticare di avere presente la figura del loro fondatore, Marcial Maciel Degollado, come avvertimento sulla sofferenza e le ferite provocate da questa piaga, i legionari si preparano al prossimo Capitolo generale, in programma per gennaio prossimo. Per questo motivo, il vicario generale ha spiegato le azioni intraprese dalle autorità della congregazione per la prevenzione degli abusi e nella collaborazione con le autorità civili in assoluta trasparenza. «Il governo generale della Legione – scrive padre Heereman – ha prescritto che in tutti i luoghi nei quali siano presenti mezzi per proteggere l’integrità dei minori affidati alla nostra cura pastorale e per rispondere prontamente e con professionalità ad ogni denuncia».
La congregazione sta facendo tutto il possibile per rispondere al richiamo della Santa Sede a lottare con più decisione contro i crimini degli abusi sessuali. Padre Heereman ha anche spiegato che nel corso degli ultimi anni si sono creati dei programmi molto precisi per garantire la sicurezza negli ambienti e adottare un ferreo codice di condotta, ma, ha ribadito «la prevenzione di futuri incidenti e la guarigione delle vittime (note e ignote che ci siano) costituiscono la nostra prima priorità. Per ciò, a volte sarà anche necessario che i superiori della congregazione siano collaborativi sulle denunce ricevute e anche sugli esiti delle inchieste».
Ed è proprio quello che ha fatto oggi il direttore territoriale della Legione in America del Nord, padre Luis Garza, che ha informato sul caso che vede coinvolto padre Guillermo Izquierdo, 85 anni, autore di abusi su un novizio durante gli anni Novanta in Cheshire, negli Stati Uniti. Oltre aver informato le autorità locali, la Legione ha anche chiesto un’indagine indipendente alla società Praesidium Inc., terminata nell’agosto 2013. Le conclusioni sono state presentate e poi esaminate, in ottobre, dal consiglio che si occupano dei casi di abusi nella Legione negli Stati Uniti.
«Dopo aver controllato quest’informazione, non abbiamo motivi per dubitare che ci sia stato un abuso sessuale contro un minore», ha detto padre Garza, che ha anche informato l’accaduto alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Alla fine, il pedofilo ultraottantenne, cui è stata diagnostico dai medici uno stato avanzato di demenza senile, ha smesso di esercitare il suo ministero nel 2008 ed è stato trasferito in una casa di riposo.
«Nonostante il dolore che provocano queste notizie – ha concluso Garza –, sappiamo che condividerle adeguatamente costituisce un paso necessario nel processo di guarigione e nella protezione di coloro che sono sotto la nostra cura pastorale», e per questo motivo «voglio assicurare nuovamente tutti i membri della nostra congregazione, i loro genitori e i suoi familliari, che la Legione di Cristo è fermamente impegnata nel offrire ambienti sicuri nei nostri collegi, seminari e nelle attività giovanile che organizziamo»