Intervento specifico dell’editore della tv locale, Giuseppe Mazzaferro, che dice “Chissà quanti altri don Rutigliano ci saranno in giro…”
SIDERNO (RC) – La prima, vera, autentica reazione ufficiale rispetto allo stato di colpevolezza del reverendo Francesco Rutigliano, riconosciuto “reo del delitto di abuso di un minore”, la si è registrata nella Locride e per la precisione in quel di Roccella Jonica, dove è ubicata la sede centrale dell’emittente interprovinciale “Telemia – la tv dei due mari”, in considerazione di un vero e proprio intervento dell’editore, Giuseppe Mazzaferro.
Che, nel presentare la notizia lanciata sin dalla prima pagina da questa testata giornalistica, ha inteso letteralmente “Prendere le distanze dall’ex parroco di Bivongi e Pazzano, dopo averne ospitato per tante volte le sue dichiarazioni, ed interventi, all’interno delle nostre trasmissioni, noi non siamo per questo genere di cose, che anzi condanniamo totalmente” – questo, in buona sostanza, il messaggio rivolto ai telespettatori da Mazzaferro.
Che ha poi sibillinamente concluso esprimendo il dubbio “Chissà quanti altri don Rutigliano ci saranno in questo momento in giro…”. Un’ipotesi che, per il momento, è destinata a rimanere insoluta, anche perché la Chiesa locale della diocesi di Locri-Gerace, intervenuta abbondantemente in ritardo sulla vicenda di dieci giorni, con una lettera inviata dal vescovo Fiorini Morosini alla comunità dei fedeli di Bivongi, nel tardo pomeriggio di sabato scorso 15 ottobre, invita a non alimentare le tensioni abbassando i toni. Che in buona sostanza equivarrebbe ad un “non-intervento” per dire o commentare, anche perché si è preso atto di ciò che la Congregazione per la Dottrina della Fede ha decretato. E tanto basta.
Antonio Baldari
*tratto da “Calabria Ora” del 19 ottobre 2011
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.