In una intervista pubblicata su Vatican Insider, mons. Charles J. Scicluna, promotore di giustizia della Congregazione per la Dottrina della Fede – una sorta di Pubblico Ministero del tribunale dell’ex Sant’Uffizio – che da quasi un decennio si occupa dei dossier più scabrosi riguardanti gli abusi sui minori perpetrati da sacerdoti e religiosi dichiara che tali crimini sono ancora più esiziali se commessi da un chierico perché “uccidono la fede” delle vittime: “c’é una reazione, una rabbia nelle vittime dei preti che non si riscontra negli altri casi, perché tocca la profondità dell’anima”. Alla domanda su cosa abbia significato per lui occuparsi di questioni tanto scabrose Scicluna ha detto: “Ho compreso che se la Chiesa non è crollata, nonostante questi scandali, è proprio perché ha un fondamento soprannaturale. Altrimenti non si spiega”.
I casi di pedofilia sono “in netta diminuzione rispetto al passato”, sostiene. Le vittime sono state “trattate per troppo tempo come ‘nemiche’ del buon nome della Chiesa”, invece che “come persone ferite nell’anima, da accogliere e da aiutare”.
Stefano Marullo
http://www.uaar.it/news/2011/07/03/mons-sc…cidono-la-fede/
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