Preti pedofili, Di Segni: assurdo parallelo con antisemitismo. Altro caso in Arizona
Critiche del rabbino capo al predicatore della Casa pontificia. Polemiche per l’ispezione di Alfano a Milano
ROMA (3 aprile) – Dure critiche da parte del mondo ebraico per il parallelo fatto da padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia, durante la liturgia del Venerdì Santo in Vaticano tra gli attacchi alla Chiesa per i preti pedofili e «gli aspetti più vergognosi dell’antisemitismo». Il New York Times cita la reazione «incredula» del rabbino capo di Roma Riccardo di Segni. Mentre in Arizona emerge un altro caso di pedofilia, in Italia è polemica per la decisione del ministro della Giustizia Angelino Alfano di avviare un’ispezione a Milano sulle dichiarazioni del procuratore aggiunto Forno che in un’intervista aveva dichiarato che la Chiesa aveva coperto i casi di pedofilia.
Di Segni: assurdo il parallelo con l’antisemitismo. «Con un minimo di ironia potrei dire che, visto che oggi è il Venerdì Santo, quando la Chiesa prega il Signore che illumini i nostri cuori perchè riconosciamo Gesù – ha detto il rabbino alludendo al passo della preghiera sulla conversione degli ebrei – che anche noi preghiamo il Signore perchè illumini i loro cuori». Il New York Times cita comunque anche la precisazione fatta dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi: «Non credo che si tratti di un parallelo appropriato. La lettera dovrebbe essere interpretata come un messaggio di solidarietà da parte di un ebreo. Non voleva essere un attacco al mondo ebraico, assolutamente no». Un’associazione Usa di vittime di abusi sessuali da parte di preti, inoltre, ha definito il parallelo «un insulto sia alle vittime degli abusi che alla popolazione ebraica».
Reazioni critiche anche da parte di Elan Steinberg, vice-presidente della associazione americana dei Superstiti dell’Olocausto e i loro Discendenti.
Nuovo caso in Arizona. Il caso di un prete pedofilo dell’Arizona denunciato al cardinale Josep Ratzinger nel 1992, come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ma risolto solo dodici anni dopo nonostante gli ammonimenti del clero Usa è emerso oggi sui media americani. Le molestie di Padre Michael Teta ai bambini che confessava nella sua parrocchia a Tucson (Arizona) erano cominciate negli anni ’70 ma solo due decenni dopo il prete era finito sotto inchiesta e rimosso dal vescovo Manuel Moreno dal suo ministero. Ma la richiesta di rimuovere totalmente Teta dai ranghi della Chiesa, giunta a Ratzinger nel 1992, era rimasta inevasa per dodici anni nonostante le ripetute richieste inviate al Vaticano del vescovo Moreno che giudicava «satanico» il comportamento del prete nei confronti dei minorenni. I documenti sul caso sono stati diffusi da un legale che rappresenta due delle vittime di padre Teta.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=96789&sez=HOME_NELMONDO
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