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Il direttore del Giornale lancia in prima pagina una “proposta” per chi porta la tonaca e si macchia di crimini sessuali nei confronti dei bambini. Perpetrando, tra l’altro, per l’ennesima volta la confusione tra omosessualità e pedofilia.
Vittorio Feltri: castrazione chimica per i preti pedofili
Quando il direttore mangia pesante, il giorno dopo – statene certi – la spara bella grossa. E così Vittorio Feltri sul Giornale di oggi se ne esce con una proposta-shock: “Castrazione chimica per i preti pedofili”, scrive nell’editoriale di oggi.
INCIPIT – Che inizia con un “I preti pedofili ci sono sempre stati”, perché la pedofilia è vecchia come il mondo e trasversale a ogni fede, e poi distingue sulla questione dei rapporti sessuali dei preti: niente di male, o meglio, umana comprensione nei confronti dei parroci che hanno rapporti con donne, anche se – dice sempre Feltri – è meglio che il celibato non venga toccato: “Meglio rischiare che un ministro di Dio finisca una notte nelle braccia di una signorina piuttosto che la sposi e diventi un qualsiasi padre di famiglia con tutti gli impicci niente affatto spirituali che ne derivano“.
PRETI PEDOFILI E GAY – Poi Feltri arriva al dunque: “Un prete è per definizione un educatore, quantomeno si atteggia pubblicamente come tale e scoprire che, invece, gli preme avere attorno i fanciulli per impartire loro lezioni di educazione sessuale (omosessuale) non è rasserenante“. Qui Feltri parte dal presupposto che la pedofilia sia un atto per forza omosessuale, mentre invece ci sono anche eterosessuali pedofili. La bestialità la ripete per tutto l’editoriale fino alla fine. “Succede raramente che i preti siano trattati secondo i dettami del codice penale. I preti l’hanno sempre fatta franca sentendosi così incentivati a coltivare la loro malattia e non a curarla. La chiesa, intesa quale gerarchia, ha manifestato fin qui la tendenza a coprire i propri lupi vestiti d’agnello (per questioni di immagine) anziché il proposito di denunciarli“, dice Feltri. Che poi chiude: “Adesso ci aspettiamo uno sforzo maggiore dai palazzi d’Oltretevere: un elenco di reprobi da processare e incarcerare. Se poi tra questi ci fosse qualche volontario, perché non sottoporlo a castrazione chimica? Meglio un cardinale castrato che all’inferno”. In ultimo, arriva un messaggio in codice: “La legge è uguale per tutti. Forse sono d’accordo anche lo Spirito Santo, l’Ordine di Malta e l’Ordine dei Giornalisti“.
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