<p style="text-align: justify;">Alto Adige — 26 marzo 2009 pagina 10 sezione: CRONACA C’è una grande differenza tra Yoghidurni e la Curia bolzanina: Yoghi vorrebbe una sua bella Polizia Provinciale, la Curia si è fatta la sua senza perdite di tempo in richieste e contrattazioni. Dopo la prescrizione per don Carli, siamo stati informati che la Santa Polizia ha svolto accurate indagini da cui risulta la totale innocenza del parroco prescritto. Confesso che negli ultimi tempi mi ero accorto che stava succedendo qualcosa di strano perlomeno fino a quando ordini superiori non hanno costretto i vari drappelli di guardie svizzere a girare in borghese. Era piuttosto curioso vedere quei signori in abiti variopinti in giro a far domande armati di alabarde. Anche se però pare che funzioni così bene da far pensare a polizia e carabinieri di cominciare anche loro almeno a ficcarsi in testa un elmo medioevale. E così il prescritto non assolto tornerà in parrocchia ma non c’è da meravigliarsi (da scandalizzarsi sì) in un Paese in cui un pluriprescritto fa il capo del governo. Se la logica è questa, con altre 5 o 6 prescrizioni il nostro parroco può puntare a far carriera. Pare però che, prescindendo dalle indagini sicuramente serissime degli albardieri, ci sia un’altra ragione dietro la scelta della Curia nostrana. Quel posto di parroco è libero da troppo tempo e in Alto Adige vive Andrea Zeppa. Zeppa non lo fa apposta, pare si tratti di una sindrome, ma se vede un posto libero non ce la fa a trattenersi e corre subito da qualche assessore per farsi nominare. Non è che voglia cambiare posto, li vuole tutti. Pare che Capellietoni nominando anche Capo Dipartimento il giovane vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio, gli abbia detto che per quel posto da parroco ci stava lavorando. Le guardie svizzere lo hanno saputo ed ecco spiegata “l’assoluzione” di Don Carli.</p> http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/altoadige/2009/03/26/AZLPO_AZL01.html