Paolo Griseri Sarah Martinenghi
La denuncia del giovane: “Violentato quando ero minorenne” Il comunicato è scarno e lascia trasparire in poche righe tutta l´amarezza della diocesi torinese per una vicenda che coinvolge uno dei sacerdoti che da più tempo collaborano con i vertici della Curia e una delle scuole cattoliche di maggior prestigio della città.
Bruciano le accuse di Salvatore Costa, il ventiquattrenne arrestato perché ricattava due preti minacciandoli di rivelare di aver subito da loro violenza sessuale. Si teme l´effetto mediatico di un´indagine che potrebbe essere solo all´inizio.
Si immaginano le ricadute sull´attività dei tanti sacerdoti che operano nel territorio della diocesi.
Così, nel primo pomeriggio, i vertici della chiesa cattolica torinese rompono il silenzio e producono un breve comunicato congiunto insieme all´Ispettoria salesiana del Piemonte: «In merito alle notizie di stampa circa una presunta estorsione operata da un uomo ventiquattrenne ai danni di due sacerdoti – si legge – ci rimettiamo con fiducia all´operato della magistratura inquirente, esprimendo nel contempo vicinanza di preghiera nei confronti dei due sacerdoti chiamati in causa, nella speranza che la loro posizione possa essere chiarita al più presto».
Il comunicato dunque non entra nel merito delle accuse, della loro fondatezza o della natura ricattatoria delle minacce.
Sottolinea che l´autore dell´estorsione è «un uomo ventiquattrenne». Evita accuratamente di prendere posizione sull´operato della magistratura che proprio in queste ore sta proseguendo nell´inchiesta. Esprime «vicinanza di preghiera» ai due preti e si augura che tutto si concluda per il meglio.
La figura di don Luciano Alloisio, l´economo di Valsalice, è tra quelle che spiccano nell´organigramma dell´istituto gestito dai salesiani sulla collina torinese. E quella di monsignor Vaudagnotto, il cerimoniere delle liturgie più importanti della diocesi, ha da decenni un ruolo di rilievo in Curia. Vengono così coinvolte la maggiore congregazione della città e una figura di vertice in via Arcivescovado. Questo spiega il silenzio amareggiato del cardinale, la sua decisione di non commentare ulteriormente in attesa di comprendere meglio gli sviluppi dell´inchiesta. E, allo stesso modo, spiega il silenzio dei salesiani che nelle scorse settimane avevano già provveduto ad allontanare don Alloisio da Torino. Anche solo per un motivo prudenziale.
Il mondo cattolico torinese è dunque in attesa di capire. Pronto ad esprimere, già nei prossimi giorni, solidarietà ai sacerdoti se si riveleranno davvero vittime di un odioso ricatto ma anche ad assumere un atteggiamento diverso se si scoprirà che quel ricatto era fondato su episodi effettivamente avvenuti.
La stessa prudenza che ieri caratterizzava l´atteggiamento dei magistrati inquirenti. «Dobbiamo stare attenti a non cadere nell´errore di creare mostri, di crocifiggere delle persone e poi dover fare marcia indietro», ammoniva ieri il procuratore aggiunto Pietro Forno che coordina l´inchiesta. «Spesso le minacce possono anche essere infondate e vanno comunque verificate a fondo», aggiungeva il procuratore capo Marcello Maddalena. Ma in corso Vittorio la prudenza ha anche altre motivazioni: «Siamo in una fase molto delicata dei riscontri – spiegava un pm – e qualsiasi dettaglio pubblicato sui giornali può rischiare di rovinare il nostro lavoro». Già nelle prossime ore comunque i pm dovrebbero compiere altri atti importanti.
(08 agosto 2007)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/La-Curia-e-i-preti-sotto-accusa-Dobbiamo-pregare-per-loro/1713050/6
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