<p style="text-align: justify;">Caserta. Don Michele Tagliafierro, sedotto e ricattato</p> <hr /> <p style="text-align: justify;">Dal Corriere di Caserta del 28.02.2006, pag. 7 - Calunnia, l'accusa: condannate don Michele Il P.G. vuole la conferma della sentenza di primo grado per il parroco di San Pietro: un anno e 4 mesi.</p> <p style="text-align: justify;">Il sacerdote è stato trascinato in tribunale da due immigrati che ha fatto condannare per estorsione e che lo ricattavano con alcune foto.</p> <p style="text-align: justify;">CASERTA - Processo di appello per don Michele Tagliafierro, accusato di calunnia dagli uomini che lo stesso parroco accusa di estrosione. Il Procuratore Generale ha chiesto la stessa condanna di primo grado: 1 anno e 4 mesi. Il giudice di appello si è riservato.</p> <p style="text-align: justify;">Il sacerdote del rione Tescione riferì di essere stato drogato e costretto ad avere rapporti con uno degli extracomunitari che, a loro volta, sono accusati di aver minacciato ed estorto 3.000 € al parroco.</p> <p style="text-align: justify;">Il ricatto sarebbe nato grazie ad una foto compromettente che ritraeva don Michele. Daniel e Mihai Cocoras, accusati di estorsione ai danni del parroco, sono stati condannati a 5 anni e 8 mesi di reclusione.</p> <p style="text-align: justify;">.......................</p> <p style="text-align: justify;">Gli imputati ricattarono il parroco: o venivano dati loro ingenti somme di denaro oppure i due avrebbero fatto vedere a tutti le fotografie.</p> <p style="text-align: justify;">Il parroco, che ha sempre detto di essere stato drogato e di non ricordare quanto accadde il giorno in cui furono scattate le fotografie, fu denunciato per questo motivo dagli stessi imputati per calunnia e per lui ora pende un procedimento penale con rito abbreviato.</p> <p style="text-align: justify;">...........................</p> <p style="text-align: justify;">La paura che tutti i fedeli, quelli che avevano sempre creduto in lui, perdessero stima e affetto, nei suoi confronti divenne più forte di qualsiasi richiesta di soldi: per questo cominciò a dare il denaro, tanto, troppo, fino a quando non vide gli imputati una sera in chiesa durante una celebrazione religiosa, sventolare le foto incriminate.</p> <p style="text-align: justify;">Fu allora che il parroco si decise a chiedere aiuto e lo fece interpellando un giovane militare in servizio presso la compagnia dei carabinieri di Capua.</p>