ROMA (16 luglio) – Non c’è alcuna possibilità che i fondi dell’otto per mille destinati dagli italiani alla Chiesa Cattolica vengano usati per finalità diverse da quelle previste dalla legge. E’ quindi da escludere che possano essere utilizzati per pagare i risarcimenti alle vittime dei preti pedofili negli Stati Uniti. Lo assicura il direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, don Domenico Pompili.
Ieri Michele Bortoluzzi, della Giunta nazionale dei radicali italiani, aveva dichiarato. «I cittadini è bene che sappiano: buona parte del loro otto per mille destinato alla chiesa cattolica servirà quest’anno a pagare i rimborsi dei preti pedofili in America».
Padre Pompili, che esprime “disappunto” per quella che considera una illazione, ricorda che la Chiesa Cattolica destina i fondi dell’otto per mille a esigenze di culto della popolazione, sostentamento del clero, interventi caritativi a favore della collettività nazionale o di paesi del Terzo Mondo.
Una spiegazione che non convince l’esponente radicale. «D’altronde, nel bilancio della chiesa come di qualsiasi altro ente o impresa – ha avvertito ieri Bortoluzzi – i soldi che escono sono composti dalla somma, indistinta, delle partite di entrata. Quindi anche dall’otto per mille». «Credo che molti cittadini versino alla chiesa per aiutare le missioni in Africa o per sostenere il lavoro in Indonesia per i bambini dello Tsunami – ha concluso -. È bene che sappiano, però, che quest’anno i loro soldi andranno a finanziare non i bambini che muoiono di fame, ma i danni ai bambini dei preti pedofili, e per evitare che le questioni diventino pubbliche e giudiziarie».
Chiesa impegnata conto gli abusi. La Chiesa cattolica intanto assicura di essere decisa «a impegnarsi in ogni modo» per evitare il ripetersi delle «nefandezze» avvenute al suo interno e che hanno costretto la diocesi di Los Angeles al maxi-risarcimento per le vittime dei preti pedofili. Lo ha dichiarato oggi padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, sottolineando che «l’accordo raggiunto, con i sacrifici che comporta, è anch’esso un segno di questo impegno, della decisione di chiudere una pagina dolorosa per guardare in avanti».
Il portavoce Vaticano ha poi osservato che il fenomeno della pedofilia non riguarda solo la Chiesa cattolica, e ha esortato tutti i settori della società a fare altrettanta pulizia.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=5349&sez=HOME_NELMONDO
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