VALDERICE (TRAPANI), 28 APR – I suoi parrocchiani sono pronti a mettere la mano sul fuoco per lui.
I carabinieri che hanno raccolto le denunce e hanno indagato sono invece convinti che monsignor Angelo Mustazza, 63 anni, nato a Buseto Palizzolo, parroco di Sant’ Andrea, frazione di Valderice, sia un pedofilo che ha approfittato di bambine di 12 anni ed abbia indotto alla prostituzione diverse ragazze.
Per questo e’ stato comunque arrestato. La Chiesa di Sant’ Andrea e’ in via Adua, su una collinetta che domina il mare di Bonagia. Monsignore vive qui da 35 anni con la sorella Maria. La mattina alle 7.40, suona le campane, recita l’ Ave Maria che i suoi 500 parrocchiani ascoltano attraverso l’ altoparlante e poi si prepara per le
confessioni, le messe, i battesimi, i matrimoni. Il prete cura anche la Chiesa della Misericordia a Valderice.
Per anni ha insegnato religione nelle medie del rione Cappuccinelle e del quartiere San Francesco Di Paola, borgate degradate e povere di Trapani. A San Francesco ha comprato una quindicina di scalcinate case che gli danno un reddito mensile di qualche milione che lui somma alla pensione di insegnante.
Un sacerdote generoso, viene dipinto don Mustazza. ”Non negava mai soldi – dice Pietro Minaudo – piccolo imprenditore che con la moglie ed i figli abita a 20 metri dalla Chiesa”. ”Forse – aggiunge – e’ stata proprio la sua generosita’ a rovinarlo”.
I Minaudo dicono che il loro parroco ha cresciuto tutti i ragazzi della borgata. ”Gli affiderei – dice l’ imprenditore – mia figlia anche per un anno. Padre Angelo e’ stato sempre a contatto dei bambini e non e’ mai accaduto nulla”.
I carabinieri sostengono che il parroco ha abusato di ragazze e bambine per anni. Domenica scorsa hanno perquisito la Chiesa da cima a fondo. Hanno sequestrato una macchina fotografica. Il sacerdote ha detto ai suoi parrocchiani: ”forse cercavano droga, indossavano i guanti. Ma io non ho nulla da temere”.
”Qui – dice Pietro Manaudo – vengono spesso prostitute e donne bisognose d’ aiuto, perche’ hanno il marito in carcere, a chiedere aiuto economico a don Angelo. Lui e’ generoso ma qualche settimana fa si e’ rifiutato di dare denaro ad una ragazza che era venuta pochi giorni prima”. C’ e’ un muratore, che in passato ha lavorato per don Angelo, che giura di aver sentito questa ragazza dire al sacerdote: ”visto che non mi vuoi dare i soldi me la pagherai. Ti denuncio, ti rovino”.
Cosi’ i parrocchiani ipotizzano una vendetta contro un uomo di chiesa generoso. I carabinieri, il sostituto procuratore Giusi Mione ed il gip Marina Ingoglia, invece, sono convinti che don Angelo sia colpevole. Un investigatore dice: ”abbiamo riscontri e testimonianze precise”.
Ed aggiungono che il monsignore abusava di minorenni e di ragazze fino a 21 anni, in cambio di una cifra che oscillava fra le 20 e le 50 mila lire, che gli venivano procurate da una donna priva di scrupoli che pescava le vittime in famiglie indigenti”.
Agli investigatori che lo arrestavano don Angelo ha detto di essere innocente. Ma agli atti dell’ inchiesta ci sarebbero fotografie compromettenti come quella che ritrae il sacerdote che tocca una ragazza seminuda. I parrocchiani negano anche questa prova dell’ accusa. Minaudo dice che la settimana scorsa due ragazze sono andate a trovare il sacerdote chiedendo soldi. Una di questa avrebbe scattato fotografie all’ amica che si era spogliata e che toccava don Angelo. ”Lui si e’ subito ritratto – sostiene – e poi ha cacciato quelle donne”.
L’ inchiesta che ha portato all’ arresto di monsignore e’ cominciata all’ inizio di aprile quando una sedicenne ha denunciato la madre per sfruttamento della prostituzione. L’ indagine si e’ allargata ed i carabinieri hanno raccolto le prime testimonianze che accusavano don Angelo Mustazza. Tra le donne che sarebbero andate da lui a chiedere soldi, vi sarebbero anche la sedicenne che ha denunciato la madre e una sua amica.
Gli investigatori pero’ non confermano questa voce che pur circola insistentemente nella borgata.
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