Ha patteggiato per l’ipotesi di reato che tutela in forma più ampia i minorenni dagli abusi sessuali: l’articolo 609 quater del codice penale. È l’ex parroco del Cuore Immacolato di Maria, don Carlo Occelli detto «don Ocio», 50 anni, attualmente trasferito ad altro servizio. Ieri, in tribunale, attraverso i suoi avvocati Andrea Cianci e Fabrizio Revelli, ha patteggiato una pena di un anno e 8 mesi (con la sospensione condizionale) per abuso sessuale su minore consenziente. Secondo quanto emerso il rapporto abusante tra il sacerdote e la ragazza che frequentava gli oratori iniziò quando lei aveva meno di 16 anni. In quella fase sino al compimento della maggiore età si sarebbero verificati i comportamenti delittuosi.
È notizia, non confermata né smentita dai diretti protagonisti, che la frequentazione tra i due sarebbe comunque durata anni. Seppure sia stata esclusa la costrizione fisica il fatto che si trattasse di una ragazzina fa sì che la legge presuma che non ci sia stato il consenso informato. In Italia il sesso tra un maggiorenne e un’infra-sedicenne non è reato a meno che il primo non abbia funzioni particolari tra cui quella dell’educatore, ruolo che è stato riconosciuto al parroco.
Dopo la denuncia, le indagini e il rinvio a giudizio, l’imputato, attraverso i propri difensori, ha fatto istanza di patteggiamento concordando la pena con il pm Alberto Braghin poi approvata dal giudice Alberto Boetti. Il procedimento di applicazione della pena su richiesta delle parti non prevede una statuizione del giudice sul risarcimento dei danni e per ottenere un indennizzo la donna – che pure aveva presentato costituzione di parte civile – dovrà rivolgersi, sentenza alla mano, al giudice civile. Sul piano organizzativo è del 19 settembre la comunicazione della diocesi di Cuneo e Fossano del provvedimento del vescovo secondo cui don Occelli è stato destinato «per un anno a un’esperienza in ambito caritativo su iniziative della Caritas Italiana». Nella guida della parrocchia gli è subentrato il vicario episcopale per la pastorale don Flavio Luciano, nominato dal vescovo amministratore parrocchiale, dal 1° ottobre 2025.
Don Occelli, classe 1975, è stato ordinato sacerdote nel 2001, già addetto alla pastorale giovanile ha svolto, tra il resto, prima l’incarico di vice parroco e poi di parroco al Cuore Immacolato di Maria. Grande appassionato di montagna, amatissimo dai ragazzi non solo del Cuneese e apprezzato dagli adulti per i commenti al Vangelo affidati alla rete.
Sui dettagli della vicenda c’è stretto riserbo a protezione della sfera privata. Contattata da La Stampa, l’avvocata cuneese che assiste la donna conferma il patteggiamento e il fatto che «non c’è stato un risarcimento dei danni». «Valuteremo – aggiunge – di rivolgerci al giudice civile». «Si è trattato di una scelta dettata unicamente da ragioni di opportunità processuale ed assai sofferta, atteso che il mio assistito non si riconosce nelle accuse che gli sono state mosse – dice l’avvocato del sacerdote, Andrea Cianci -. La sentenza di patteggiamento, d’altro canto, non determina un accertamento di merito sulla colpevolezza ed ha, semmai, una chiara finalità deflattiva. L’auspicio è che la narrazione venga svolta nel rispetto dei fatti e delle persone coinvolte».
https://www.lastampa.it/cuneo/2025/10/22/news/l_ex_parroco_e_quei_rapporti_con_una_minorenne_lei_consenziente_il_giudice_lo_condanna_a_20_mesi-15362626/













