Mariano Fazio, il numero due dell’Opus Dei, è stato accusato dai tribunali argentini di “tratta di esseri umani sotto forma di schiavitù”. Secondo il caso, avrebbe reclutato almeno 43 donne minorenni e le avrebbe costrette a lavorare gratuitamente come domestiche per decenni.
Con una sentenza emessa l’11 giugno, i tribunali argentini hanno aggiunto un imputato di alto profilo al caso su cui stanno indagando dal 2022, riguardante la tratta di donne ridotte a domestiche.
L’ultimo imputato è il reverendo monsignor Mariano Fazio , nato a Buenos Aires nel 1960 e vicario ausiliare della Prelatura della Santa Croce e Opus Dei (Opera di Dio) a Roma.
Fazio è anche il braccio destro dello spagnolo Fernando Ocáriz, il leader supremo del gruppo ultracattolico. Ed è il primo in lizza per succedergli.
Indagine avviata nel 2022
L’indagine giudiziaria è iniziata nel 2022. Presenta la testimonianza di 43 donne economicamente vulnerabili, che sono state attirate dal progetto quando avevano tra i 12 e i 16 anni con la promessa di una casa e di un’istruzione.
Tuttavia, le uniche istruzioni che ricevevano riguardavano i lavori domestici. Stirare, cucinare e pulire, tutti lavori che svolgevano per decenni senza retribuzione e richiesti dagli uomini dell’Opus Dei, sia in Argentina che in altri paesi.
Secondo l’accusa, questa sottomissione al lavoro era accompagnata da un regime di indottrinamento e manipolazione psicologica.
Minacce di morte, Fazio coinvolto nel caso trattato in segreto per due anni
Una delle vittime ha raccontato al giudice Daniel Rafecas che Carlos Nannei, che conduceva le sessioni di meditazione, aveva detto loro: “Lasciare l’Opera è stato come abbandonare la barca”. E, più seriamente: “Abbandonare la barca è come una morte improvvisa”.
“Camminavo per strada pensando di non voler più vivere. Pensavo a come la gente potesse sorridere. È stato allora che mi hanno mandato da uno psichiatra”, ha raccontato la stessa querelante. A lei, come alle altre donne, era richiesta la massima disponibilità per un gran numero di faccende domestiche.
Questa dichiarazione, resa il 6 maggio tramite il metodo camerale di Gesell, ha permesso ai procuratori Eduardo Taiano, María Alejandra Mángano e Marcelo Colombo di ampliare l’accusa contro Fazio. Il sacerdote era stato inizialmente escluso dalla convocazione per l’interrogatorio.
Nel 2024, dopo due anni di indagini segrete senza precedenti, la Procura argentina contro la tratta di persone (PROTEX) e la Procura federale penale e penitenziaria nazionale 3 hanno presentato accuse formali contro le massime autorità dell’Opus Dei a Buenos Aires.
La richiesta ha convocato per l’interrogatorio gli ex vicari regionali Carlos Nannei (1991-2000), Patricio Olmos (2000-2010) e Víctor Urrestarazu (2014-2022). È interessante notare che Fazio, che aveva ricoperto lo stesso incarico nel periodo intercorrente tra i due, non è stato nominato.
Inviato a Roma per “controllare” Francesco
Fazio è stato vicario regionale dell’Opus Dei in Argentina, Paraguay e Bolivia dal 2010 al 2014. Dal 2014 al 2019 è stato vicario generale della prelatura e attualmente è vicario ausiliare, secondo nella gerarchia mondiale.
Fazio arrivò a Roma nel 2014, un anno dopo che il suo connazionale argentino Jorge Mario Bergoglio era diventato Papa Francesco.
La sua nomina, inizialmente a vicario generale, non fu casuale. L’allora capo supremo dell’Opus Dei, Javier Echevarría, lo chiamò per cercare un rapporto più stretto con il gesuita, che, sebbene appena arrivato in Vaticano, mostrava già una vena riformista che li allarmava.
Non ha funzionato
Secondo fonti vicine all’Opus Dei e al Vaticano, l’intento era quello di “controllare” Francesco, con il quale Fazio intratteneva un rapporto cordiale a Buenos Aires.
L’Opus Dei fu fondato nel 1928 in Spagna e si rafforzò durante la dittatura franchista. L’organizzazione fu accusata innumerevoli volte di pratiche autoritarie e retrograde. Parallelamente, però, si diffuse in diversi paesi e acquisì influenza all’interno della Chiesa cattolica. Tanto che il suo fondatore, Josemaría Escrivá de Balaguer, fu canonizzato a tempo di record nel 2002.
L’influenza dell’Opus Dei diminuì sotto il papato di Francesco, nonostante gli sforzi per invertire lo spirito riformista dell’Argentina, compresi gli sforzi di Fazio, ora incriminato.
Bergoglio decise di riconfigurare lo status istituzionale dell’organizzazione e di ridurne i poteri, indebolendo il potere all’interno del Vaticano, che era cresciuto rapidamente durante il pontificato di Giovanni Paolo II.
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