Comico per non dire avvilente e frustrante per le migliaia di vittime italiane e i loro famigliari, inesistenti solo per la cronaca italiana che con grande ipocrisia in questi giorni si fa in quattro disperata perché non riesce a trovare un solo caso in Italia.
Ne scova in tutto il mondo ma qui purtroppo, in totale assenza è ridotta a raccontare come è stato montato il comignolo per la fumata del conclave, del frigobar svuotato di alcolici non pagati senza chiedersi come mai quel frigobar fosse pieno di alcolici.
D’altra parte l’operato di Papa Francesco, almeno in Italia, non solo ha sradicato dalla penisola la piaga dei preti pedofili ma come si racconta in Liguria, il contatto diretto tra un giornalista e Francesco ha fatto miracoli, ha addirittura permesso provvedimenti papali per le vittime sopravvissute.
Peccato però che a queste vittime nessuno lo abbia detto e forse un po’ rintronate brancolano nel buio ignare. D’altra parte sono vittime e ci sta siano rintronate.
Improvvisamente svaniscono dalla memoria dei cronisti italiani tutti i recenti casi del 2025 come il rinvio a giudizio del vescovo di Enna Rosario Gisana, i casi di don Samuele Marelli, don Ciro Panigara, don Luca Matteo, don Andrea Melis e via dicendo.
Casi di cui non si ricorda più neppure chi li ha scritti… D’altronde son vecchi di qualche mese… E d’altra parte in Italia non è che ci sia molto, solo una microscopica punta dell’iceberg che col riscaldamento globale pare un ghiacciolino che conta (in assenza di una commissione governativa d’inchiesta) soltanto 1031 sacerdoti offender ed un’inezia di vittime… giusto 4262, più l’insignificante indotto laico.
Dati consultabili sul database dell’unica associazione di sopravvissuti agli abusi del clero presente in Italia…
Ma d’altra parte è l’unica e le vittime così poche che effettivamente trovarle è praticamente impossibile, quasi un ago nel pagliaio davvero microscopico ed è così che povera stampa, è costretta a cercarle all’estero dove sono meno della metà.
Sarà davvero curioso vedere quante testate italiane saranno presenti (impegni vaticani permettendo) alla conferenza dei sopravvissuti del 6 maggio presso la Stampa Estera di Roma, probabilmente nessuna tanto non c’è un gran che da dire, qui in Italia va tutto così bene…
A creare allarmismo in Italia testate come il New York Times, poco autorevoli ed allarmiste, chissà per quale motivo poi… Bah
Sarà forse perchè la libertà di stampa è scesa al 49° posto nel mondo?
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