Il vescovo della diocesi di Piazza Armerina, Rosario Gisana e il suo vicario generale, Vincenzo Murgano, attualmente parroco della chiesa madre del capoluogo, sono indagati dalla procura di Enna per falsa testimonianza.
La vicenda è una coda del processo al sacerdote ennese Giuseppe Rugolo, che si è concluso lo scorso 5 marzo con una condanna a 4 anni e 6 mesi per violenza sessuale a danno di minori.
Dopo la conclusione del processo la parte civile, Antonio Messina, ha presentato un esposto in procura e ora i pm vogliono approfondire la vicenda.
“A fronte delle tante bugie emerse nel corso delle indagini e anche nelle deposizioni in aula, mi sarei aspettato che il tribunale trasmettesse autonomamente gli atti in procura. Così non è stato. Oggi apprendo che comunque la procura sta andando avanti” dice Antonio Messina, il giovane archeologo che aveva denunciato il sacerdote e al quale Gisana aveva offerto 25 mila euro in contanti in cambio del silenzio.
I giudici, nelle motivazioni della sentenza di condanna a Rugolo, stigmatizzano il comportamento del vescovo Gisana come atto “a facilitare l’attività predatoria di un prelato già oggetto di segnalazione” . Nel corso di una intercettazione, agli atti del processo, tra il vescovo e Rugolo, Gisana ammette di avere insabbiato i fatti.
Ora l’inchiesta della Procura dove da qualche settimana si è insediato il nuovo procuratore, Ennio Petrigni
https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2024/12/13/prete-condannato-per-violenza-sessuale-vescovo-indagato_bcbdb8e3-2c47-42fa-9985-ceaeafeef53e.html
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