Raggiungerà al più presto l’istituto Oasi di Elim, presso il santuario del Divino Amore, a Roma, l’ex parroco di Santa Maria madre della Chiesa, a Pratale. Un istituto che ospita i prelati accusati di pedofilia impegnati in un percorso di riabilitazione e di sostegno psicologico al clero che si è macchiato di abusi sessuali.
Il sacerdote, che avrebbe ammesso gli abusi su due fratelli (oggi adulti) quando era parroco di Santo Stefano extra moenia, a Porta a Lucca, è ancora ospite a casa di parenti, a Pisa, ma nei prossimi giorni lascerà la città per ricoverarsi nella “clinica” romana nata nel 2010 per sostenere i prelati con disturbi psichici e affetti da pedofilia, in attesa delle determinazioni del processo canonico, avviato nella scorsa primavera dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, non appena ricevute le circostanziate dichiarazioni dei due fratelli vittime degli abusi.
Fatti commessi molti anni fa e ormai prescritti, sotto il profilo penale e per i quali dunque non ci sarà alcun processo da parte della giustizia ordinaria. Tuttavia il parroco, dimissionario da tutti gli incarichi e tuttora sospeso da ogni mansione, ha già ammesso davanti a Benotto le sue colpe. Spetta ora al Vaticano pronunciarsi in modo definitivo sulle sue condotte, intanto l’ex parroco proverà a inizierà una seconda vita attraverso il percorso riabilitativo nella cosiddetta “clinica dei preti”.
Parallelamente al giudizio canonico potrebbe però aprirsi un processo civile perché ai due fratelli abusati si sarebbero aggiunti almeno altre due denunce. I quattro casi sono seguiti dal team di avvocati della Rete l’Abuso, che da anni si batte per denunciare gli abusi sessuali del clero cattolico.
Sarebbero, quindi, almeno quattro le persone pronte a rivolgersi al Tribunale di Pisa per avviare una causa civile e chiedere un sostanzioso risarcimento danni: i ricorsi ai quali si sta lavorando parlando di reiterati abusi sessuali e violenze subite quando le persone ora adulte erano bambini o appena adolescenti. Tutti i fatti riguarderebbero la parrocchia di Porta a Lucca. Finché ha potuto ha tenuto nascosto il lato oscuro di sé il sacerdote settantaquattrenne pisano, tanto da svolgere negli anni una brillante “carriera” all’interno della curia fino a diventarne il vicario episcopale per la città di Pisa nel 2021.
Fino a primavera era un modello per tanti fedeli e generazioni di pisani. Era considerato un prete carismatico, progressista, illuminato e di grande personalità. Poi le accuse dei due fratelli lo hanno travolto e di fronte al vescovo, in estate, ha vuotato il sacco e ammesso ogni responsabilità.
https://www.lanazione.it/pisa/cronaca/abusi-su-minori-ora-lex-parroco-va-in-cura-1.8447449
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