ROMA-ADISTA. La stipula, il 28 ottobre a Roma, dell’accordo tra i cardinali Sean O’Malley e Matteo Zuppi, l’uno in rappresentanza della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori (PCTM; v. notizia precedente) e l’altro della Conferenza episcopale italiana, nel contesto di una collaborazione tra Vaticano e Chiesa italiana nella lotta agli abusi perpetrati dal clero, si è svolta «in uno spirito di stima e reciproca collaborazione», si legge sul sito della CEI. L’accordo intende «promuovere un impegno comune sempre più incisivo nel combattere gli abusi sessuali all’interno della Chiesa», a partire dalla «condivisione di un approccio integrale e delle buone prassi adottate dalla Chiesa in Italia per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili».
Si tratta di un accordo che prevede «aggiornamenti regolari – dalla CEI a livello nazionale e dalla PCTM a livello universale – sulle iniziative di tutela e di salvaguardia dei minori e delle persone vulnerabili. Si contempla inoltre uno scambio di competenze e professionalità, legate alle buone prassi, al fine di creare una rete globale di Centri per l’accoglienza, l’ascolto e la guarigione delle vittime, secondo gli standard internazionali individuati dalla Commissione e sul modello di quelli già diffusi nelle Diocesi italiane».
L’accordo – che ha validità annuale e verrà rivisto ogni anno – include anche «un aiuto verso quei Paesi, specialmente in via di sviluppo, che dispongono di scarse risorse umane, professionali e finanziarie, con un supporto (non solo a livello economico) sia nella prevenzione sia nell’attuazione delle politiche di tutela», prosegue il comunicato CEI: nei fatti, la CEI – che tuttora rifiuta di fare chiarezza sul fenomeno degli abusi in Italia con una commissione indipendente che abbracci un periodo di tempo significativo – «ha previsto uno stanziamento per tre anni – precisa meglio il segretario ad interim della PCTM p. Andrew Small su L’Osservatore Romano (28/10) – al fine di supportare la Commissione a svolgere il suo lavoro di costruzione di solidi meccanismi di salvaguardia nel Sud del mondo». Stanziamento che proverrà «dai contributi dell’8×1000 che la Chiesa in Italia destina ai Paesi in via di sviluppo». CEI e PCTM periodicamente elaboreranno una relazione sulle rispettive attività; referenti del progetto saranno il Segretario Generale della CEI, mons. Giuseppe Baturi, e il segretario della PCTM, p. Small.
https://www.adista.it/articolo/69025
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