Il Coordinamento contro gli abusi nella Chiesa cattolica in Italia (ItalyChurchToo), creato nel febbraio 2022, ha inviato una lettera in tal senso il 10 maggio al Presidente uscente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinal Gualtiero Bassetti, nonché ai funzionari vaticani legati al fascicolo abusi sessuali: “Chiediamo la piena collaborazione della Chiesa italiana a un’indagine indipendente, condotta da professionisti credibili. »
Francesco Zanardi, presidente del Coordinamento, giustamente si interroga su una reale volontà della Chiesa nel Paese di conoscere la vera dimensione degli abusi: «Una commissione davvero indipendente sarebbe rivoluzionaria, ma anche molto imbarazzante. Perché dimostrerebbe che l’Italia è il Paese con il più alto numero di preti pedofili al mondo. “
Secondo lui, questa stima deriva da una semplice aritmetica: “In Francia ci sono 22.000 sacerdoti e la commissione ha individuato più di 3.000 pedofili e più di 200.000 abusati [secondo i dati rilevati dalla commissione Sauvé, ndr]. Visto che in Italia ci sono 52.000 preti, è lecito pensare che i pedofili possano essere il triplo, ovvero nove o diecimila. E gli abusi salgono a un milione. »
La pressione sui vescovi arriva anche dalla pubblicazione, a fine maggio 2022, di un libro sugli abusi sessuali nel clero italiano. Firmata da tre noti giornalisti italiani, tra cui la vaticanista Lucetta Scaraffia, l’opera, intitolata Agnus Dei. L’abuso sessuale del clero in Italia, cerca per la prima volta di comprendere la situazione italiana in questo campo, confrontandola in particolare con quella di altri paesi. Una bomba in Italia dove, a differenza dei suoi vicini latini, la Chiesa si rifiuta per il momento di rompere l’omertà criminale.
Infine, il 27 maggio 2022, la Conferenza Episcopale Italiana ha annunciato l’avvio di uno studio sugli abusi sessuali sui bambini e sulle persone vulnerabili all’interno dell’istituto negli ultimi 20 anni: “Sarà realizzato uno studio con la collaborazione di “istituti di ricerca indipendenti”, al fine di “ottenere una conoscenza più approfondita e obiettiva” dei presunti o accertati attentati commessi da religiosi in Italia tra il 2000 e il 2021. Primo passo falso per Matteo Zuppi.
Questi reati richiedono un’indagine e non uno studio, peraltro, in un periodo molto limitato di vent’anni. Le associazioni delle vittime denunciano progressi troppo timidi e mantengono la pressione. Matteo Zuppi non potrà barare a lungo.
Alessandro Ballario
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