In riferimento alla petizione in favore della diocesi, più precisamente in favore del vescovo di Enna, mons. Rosario Gisana, lanciata da Carmelo Cosenza sulla piattaforma Change.org , si chiede a nome della stessa presunta vittima in carico alla Rete L’ABUSO e a nome della stessa “Associazione italiana dei sopravvissuti agli abusi sessuali del clero”, diritto di replica.
Premesso che non si tratta affatto di alcun blogger, ma della Rete L’ABUSO, Associazione italiana dei sopravvissuti agli abusi sessuali del clero, che se pur non espressamente citata nella petizione, tuttavia vede configurare ampiamente a nostro danno gli estremi per la diffamazione, teniamo a precisare che l’affermazione calunniosa nella quale, insieme alla stessa presunta vittima ci vedrebbe “tendenti a denigrare e screditare – anche attraverso calunnie – l’operato del vescovo Gisana nella vicenda del sacerdote Giuseppe Rugolo” è procedibile e per questo vi invito caldamente a querelarci presso il più vicino ufficio di polizia o carabinieri e a non limitarsi a invitare a firmare petizioni in sostegno di un vescovo che ha violato palesemente lo stesso volere di Papa Francesco, espressamente messo nero su bianco, nell’ultimo Motu proprio Vos estis lux mundi.
Lo stesso documento papale, che ricordiamo ha valore di legge per la chiesa e le sue gerarchie dal 1 giugno 2019, recita all’Art. 2 – Ricezione delle segnalazioni e protezione dei dati – “ §3. Salvo quanto stabilito dall’articolo 3 §3, l’Ordinario che ha ricevuto la segnalazione la trasmette senza indugio all’Ordinario del luogo dove sarebbero avvenuti i fatti, nonché all’Ordinario proprio della persona segnalata, i quali procedono a norma del diritto secondo quanto previsto per il caso specifico.”
Contrariamente alla norma in vigore dal 1 giugno, nell’ottobre 2019 invece monsignor Rosario Gisana trasferisce “furtivamente” il sacerdote accusato a Ferrara dove viene accolto dal vescovo locale e ancora una volta, gli verranno affidati minori e adolescenti. Fatti denunciati dall’associazione alla Procura di Enna.
Il Presidente – Francesco Zanardi
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