Aperta e chiusa oggi, mercoledì 21 aprile, l’udienza preliminare per discutere la richiesta di rinvio a giudizio per i religiosi finiti sotto inchiesta lo scorso anno dopo la denuncia di abusi sessuali presentata da uno dei due fratelli, oggi trentenne ma minorenne all’epoca dei fatti collocati a partire dal 2008, che hanno raccontato ciò che avrebbero subito nella comunità a cui entrambi erano stati affidati dalla famiglia.
Sul banco degli imputati due appartenenti alla comunità “I discepoli dell’Annunciazione”, soppressa dal Vaticano per irregolarità: il fondatore don Giglio Gilioli, 74 anni, e un suo ex collaboratore, 38 anni, tornato a vita laica. Il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Prato, Francesco Pallini, ha formalizzato la costituzione di parte civile della presunta vittima e dei suoi genitori, e poi ha rinviato al 14 luglio per decidere se ammettere anche Rete l’Abuso, “associazione sopravvissuti agli abusi sessuali del clero”.
A determinare il rinvio è stato il fatto che questa associazione, che ha sede a Savona, risulta costituita successivamente ai fatti contestati ma sarebbe espressione de ‘La casa della legalità’ che invece già esisteva. Si tratta, dunque, di accertare i presupposti della continuità e, nel caso, valutare l’ammissione come parte civile.
Un’inchiesta molto delicata quella dei sostituti Laura Canovai e Valentina Cosci che si è divisa in due filoni: quello arrivato davanti al tribunale oggi, e un altro con diversi indagati, anche loro ex Discepoli dell’Annunciazione, per i quali si profila la richiesta di archiviazione.
La comunità religiosa aveva diverse sedi: la principale a Prato, in via Bologna, e le altre in Garfagnana e in Lunigiana. La scorsa estate, la vittima dei presunti abusi fu sentita in sede di incidente probatorio: il giovane parlò di approcci da parte di don Gilioli sfociati in toccamenti e di atti sessuali con l’altro imputato.
http://www.notiziediprato.it/news/abusi-nella-comunita-religiosa-aperta-e-subito-rinviata-l-udienza-preliminare
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