Arthur Perrault, un ex sacerdote di Albuquerque, nel New Mexico, dovrà scontare 30 anni di carcere per aver abusato sessualmente di un chierichetto di 10 anni. I minori vittime del prete pedofilo, tuttavia, sono decine. Nel 1992, prima di essere arrestato, Perrault era fuggito in Marocco dove ha insegnato per oltre vent’anni in una scuola di lingue. “Uno dei peggiori predatori di bambini nella storia del New Mexico”, lo ha definito la giudice durante il verdetto di condanna.
di Mirko Bellis
Arthur Perrault, un ex prete cattolico di 81 anni, è stato condannato a 30 anni di reclusione da un tribunale distrettuale degli Stati Uniti per aver abusato sessualmente di un chierichetto di 10 anni. I fatti risalgono a diversi decenni fa quando Perrault era sacerdote della parrocchia di St. Bernadette a Albuquerque, nel New Mexico. “Era il mio migliore amico”, ha detto ʻDavidʼ, il principale accusatore dell’ex ecclesiastico. L’uomo che oggi ha 40 anni non è stata l’unica vittima. Al processo hanno testimoniato altre cinque persone, tra cui Elaine Montoya, una donna sessantenne violentata dal parroco negli anni ’80. Secondo quanto riporta Albuquerque Journal, tre degli abusati si sono suicidati prima di aver compiuto 18 anni.
Negli anni ’60, Perrault era arrivato nel New Mexico dal Connecticut per essere curato in un centro religioso per sacerdoti pedofili. Ed è stato in quel periodo – ha affermato l’accusa – che ha aggredito sessualmente decine di minori. Gli abusi sono avvenuti anche nella base aerea di Kirtland in cui Perrault era cappellano militare, e persino nel cimitero per veterani di Santa Fe, dove il parroco celebrava le messe funebri. Il fatto che le violenze fossero avvenute in due installazioni federali ha permesso al procuratore di incriminare il religioso, nonostante fossero passati molti anni dal compimento dei reati.
Nel 1992, prima di essere arrestato come “pedofilo seriale”, Perrault è scappato in Marocco. Per oltre 20 anni ha insegnato all’American Language Center, una scuola di lingue a Tangeri. Dalle testimonianze raccolte durante il processo, inoltre, è emerso che almeno due ecclesiastici della parrocchia di St. Bernadette hanno aiutato la sua fuga. Una latitanza durata fino al 2017, quando Brad Hall, l’avvocato delle vittime, è riuscito a scovarlo. “In Marocco non risultano denunce per stupro a minori – ha dichiarato Holland Kastrin, assistente del procuratore – ma questo non significa che Perrault non abbia abusato di bambini anche in quel Paese”. Le autorità marocchine lo hanno quindi arrestato su ordine dell’Fbi ed estradato negli Usa nel settembre 2018.
Durante il processo, mentre i testimoni raccontavano gli abusi subiti, il loro carnefice ha sempre mantenuto la testa bassa, incapace di guardare negli occhi quegli adulti a cui aveva distrutto l’infanzia. “Giovani innocenti che sono dovuti scappare dai luoghi di culto per causa tua”, ha detto David rivolto verso Perrault. “Oggi sono arrivato al punto di perdonarti – ha proseguito la vittima – ma non posso perdonare quanti sapevano e non hanno fatto nulla per fermare un predatore di bambini come te”. Elaine Montoya ha raccontato come gli abusi sessuali le avessero rovinato la vita, danneggiando per sempre la sua autostima. Ciò nonostante, la donna ha dimostrato clemenza. “Se non lo perdono – ha dichiarato emozionata in aula – continuerà a consumare il resto della mia esistenza”. “Dovrai spiegare le tue azioni a Dio onnipotente e sarai ritenuto responsabile – ha detto uno degli abusati dal pedofilo – meriti la stessa sofferenza che hai causato: una vita di tormento e miseria”. “Mentre Perrault viveva liberamente in Marocco – ha scritto una delle vittime in una lettera alla giudice – e probabilmente violentava altri giovani studenti, io e gli altri soffrivamo il trauma della vergogna e dell’abuso sessuale. Vi esorto a imporre la massima pena”.
E così è stato: la giudice di Santa Fe, Martha Vázquez, è stata inflessibile e il 13 settembre scorso ha condannato l’ex sacerdote a 30 anni di reclusione e, vista l’età avanzata, questo significa che Perrault passerà il resto dei suoi giorni in carcere. “Questo è il caso peggiore che io abbia mai visto – ha detto Vázquez nel suo verdetto – in 26 anni non ho mai affrontato un predatore di minori simile nel New Mexico”.
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