Grande l’attesa sulle decisioni dei pastori mentre si moltiplicano le inchieste indipendenti seguite al Report di Pennsylvania e la pubblicazione da parte delle diocesi delle liste degli abusatori
Non si annuncia un incontro di ordinaria amministrazione l’Assemblea d’autunno della conferenza episcopale degli Stati Uniti che si apre a Baltimora in una data significativa per la Nazione come il Veterans Day. Un evento eccezionalmente atteso anche dai media quando non si è ancora spento l’eco delle elezioni del Midterm (anche per via dei diversi riconteggi), è ancora vivo lo sgomento per la tragica sparatoria (14 giovani vittime) di Thousand Oaks, a circa 40 miglia da Los Angeles e continua a crescere l’apprensione per i tragici effetti dei devastanti incendi in corso in California (dove un’intera cittadina di 26 mila abitanti come Paradise è praticamente rasa al suolo, ma in tutto lo Stato si contano già decine vittime e centinaia di migliaia sono gli sfollati).
È un clima grigio di affanno e mortificazione quello che avvolge un appuntamento fra i più difficili degli ultimi decenni, paragonabile alla cappa di fumo che si distende sulla California: un clima che ricorda quel terribile 2002 quando ebbero inizio le prime rivelazioni sugli abusi al punto che Julie Zauzmer dalle colonne del Washington Post parla addirittura di “resa dei conti”. Decapitata ai suoi vertici per le dimissioni del presidente Wuerl dopo settimane di attesa sul da farsi a seguito del Rapporto della Pennisylvania a luglio, la conferenza episcopale si trova ad affrontare una dura crisi.
Non basta a sollevare la Chiesa americana l’attesa notizia della prossima beatificazione di James Miller, il religioso dei Fratelli delle Scuole Cristiane, originario del Wisconsin, ucciso in Guatemala nel 1982 “in odio alla fede”, perché la preoccupazione resta pesante: ammontano a 13 le diocesi, più il Distretto Columbia (della capitale Washington) in cui si stanno svolgendo indagini analoghe a quella della Pennsylvania, ma sono almeno altrettante dove potrebbero iniziare. E un po’ in tutto il Paese, da una costa all’altra, i fedeli delle parrocchie sono disorientati: e mentre si moltiplicano le veglie di preghiera, diminuisce la fiducia dei laici (talvolta anche il numero di bambini che si iscrivono alla catechesi).
Dal Missouri a New York, dal New Jersey al New Mexico, dall’Illinois al Nebraska, dal Wyoming alla California e troppi altri il fiato resta sospeso. Secondo gli osservatori della NBC sarebbero gli avvocati di almeno un’altra dozzina di stati ad accingersi a chiedere l’apertura di indagini. Calcolando le 196 diocesi americane, il futuro resta quanto mai incerto. E intanto Thomas Plante, ex consigliere della Conferenza episcopale, va dichiarando «Questo è il #MeToo della Chiesa cattolica».
Molte le diocesi che si sono dichiarate disposte, con riconosciuta umiltà, a collaborare con i procuratori all’insegna della trasparenza, come è accaduto da poco a Detroit. Le diocesi in California, costrette dalla pressione pubblica, rilasciano a ritmo incalzante i nomi dei preti riconosciuti pedofili: l’ultima è stata la diocesi di San Diego così come già fatto qualche settimana fa dall’arcidiocesi di Los Angeles e la diocesi di Orange, mentre viene sollecitata anche San Francisco. Intanto a Washington (DC) è stato istituito un apposito portale web così da consentire alle vittime di presentare direttamente lì le loro denunce. Ed è annunciata per il 7 dicembre una lista da parte dei gesuiti della costa ovest.
La sfida per recuperare credibilità non è affatto semplice: mentre cala ancora la percentuale di americani che si dichiarano cattolici (oggi alcuni dati parlano del 21%), una ricerca condotta dal Boston Globe (il quotidiano che nel 2002 aveva tolto il velo alla questione abusi) e dal Philadelphia Inquirer rivela che si calcolano almeno 130 vescovi che nel corso del loro servizio pastorale sono stati accusati in merito alla questione degli abusi e, nel caso di coperture e insabbiamenti, le accuse sarebbero successive al 2002.
E intanto Paul Mones, un avvocato di New York che si occupa della difesa delle vittime da un capo all’altro della Nazione (prevalentemente tra le fila degli Scout e della Chiesa Cattolica), nel suo sito web va aggiungendo a ritmo settimanale notizie di nuove denunce, 5 solo nel mese di ottobre.
“Purtroppo bisogna ammettere che non sono mai state prese sul serio le direttive che dovrebbero garantire la protezione dei minori”, ha dichiarato Anne Burke, giudice della Corte Suprema dell’Illinois autrice anche di un testo sul tema degli abusi da parte del clero.
L’ordine del giorno dell’Assemblea, presieduta dal cardinale Di Nardo arcivescovo di Galverston-Houston e succeduto a Wuerl nella sua qualità di ex-vicepresidente, prevede, oltre ad un’intensa preghiera di riparazione e all’analisi della Lettera pastorale contro il razzismo, la discussione sulla crisi e soprattutto l’adozione di misure idonee. «Mi auguro che quando avremo finito tutti coloro che hanno invocato in queste settimane passi concreti potranno dire: “Davvero i vescovi ci hanno ascoltati”», auspica con convinzione Michael Burbidge, vescovo di Arlington in Virginia. Sul tappeto c’è la decisione in merito alla costituzione di un’apposita commissione per indagare sugli abusi e quale il coinvolgimento dei laici (c’è chi parla della presidenza a loro affidata e ad un adeguato numero di membri laici e chi invoca una commissione di laici del tutto indipendente, come richiesto, ma all’epoca poco ascoltato, già ai primi di agosto dal vescovo di Albany Edward Scharfenberger), ma si parla anche di un codice di condotta per i vescovi, che non sono soggetti a codici etici deontologici, come previsto nelle professioni, ma qui i pareri, almeno alla vigilia, sembrano contrastanti.
Becky Ianni, leader dello SNAP, associazione in difesa delle vittime, mostra con diverse dichiarazioni tutto il suo scetticismo su quanto potrà uscire dall’Assemblea.
Solo i prossimi giorni potranno dire in quale direzione vorrà dirigersi, comunque a testa china, la Chiesa americana.
https://www.lastampa.it/2018/11/12/vaticaninsider/a-baltimora-lassemblea-dei-vescovi-americani-in-piena-crisi-degli-abusi-M1Ke1e9RpLdPkCodCApQPO/pagina.html