di Franca Giansoldati
Città del Vaticano – Anche in Italia ci sono quattro casi di pedofilia, tutti transitati dal Vaticano, che non sarebbero stati trattati con la tolleranza zero promessa, ma con enorme negligenza. Un po’ come quello che è accaduto negli Stati Uniti con la vicenda del cardinale abusatore McCarrick, denunciato dall’ex nunzio negli Usa, Carlo Maria Viganò nel suo memoriale. Ad elencare i casi, tutti già noti alle cronache ma sui quali è calato il silenzio della Chiesa, è stata l’associazione internazionale di vittime di abusi di ecclesiastici «Eca Global», un acronimo che sta per Ending Clergy Abuse.
A parlare è Francesco Zanardi, una ex vittima, fondatore della rete l’Abuso che in una conferenza alla stampa estera ha offerto un sommario resoconto delle vicende. Il primo caso è relativo al Pre-seminario vaticano Pio X, dove in circostanze mai chiarite si sarebbero sviluppati rapporti morbosi tra alcuni allievi; poi all’Istituto Provolo di Verona. E ancora: il caso di don Mauro Galli della diocesi di Milano e quello di Silverio Mura, il parroco di Ponticelli della diocesi di Napoli spostato in una parrocchia del Nord Italia dal cardinale Crescenzio Sepe. Papa Francesco pur avendo incontrato a Santa Marta la vittima del parroco di Ponticelli, ha dato il suo sostegno al cardinale Sepe confermandolo alla guida della diocesi di Napoli per altri due anni.
Zanardi è partito dal caso del Preseminario (il collegio per ragazzi che è situato accanto a Santa Marta). Il Vaticano, ha detto, lo avrebbe insabbiato due volte. «Anzi il presunto abusatore non è mai sanzionato e continua a fare il prete a Como. Anzi, all’inizio di quest’anno raccoglieva pure le iscrizioni per gli esercizi spirituali».
Il secondo caso è quello dell’istituto Provolo di Verona: nel 2014 una delegazione veronese di ex allievi sordi ha incontrato personalmente Papa Francesco per consegnargli una lettera con dentro i nomi dei 25 sacerdoti presunti pedofili tra questi anche don Nicola Corradi che attualmente è in Argentina agli arresti. «Un prete che non è stato fermato dal Vaticano o dal Papa in base a questa segnalazione, ma è stato lasciato alla direzione dell’istituto Antonio Provolo in Sudamerica finchè la magistratura argentina non lo ha arrestato».
«Il terzo caso riguarda il sacerdote Mauro Galli che è stato condannato proprio due settimane fa a sei anni e 4 mesi. Questa vicenda è stata segnalata più volte al Vaticano e al Papa, tanto che esistono le lettere della Congregazione per la Dottrina della Fede che certificano che in Vaticano la cosa era nota. Malgrado questo, papa Francesco nel luglio 2017 invece che punire chi non ha vigilato, ha provveduto a nominare monsignor Mario Delpini arcivescovo di una delle diocesi più grosse d’Europa».
Infine «l’ultimo caso – ha aggiunto Zanardi- riguarda don Silverio Mura: anche qui la vittima ha incontrato il Papa in Vaticano dopo 8 anni che denunciava questo prete. Gli abusi sono accaduti a Napoli. Questo prete lo abbiamo trovato nel febbraio di quest’anno in un paesino del Pavese sotto falso nome. La Chiesa lo ha mandato là anche se dopo essere stato scoperto il prete è di nuovo scomparso».
https://www.ilmessaggero.it/vaticano/papa_francesco_pedofilia_vigano_mccarrick_vaticano-4012174.html
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