Papa Francesco ha accettato la rinuncia di altri due vescovi cileni, coinvolti nel maxi-scandalo legato alla pedofilia. Già sette presuli destituiti. Poi, durante l’omelia tenuta a Santa Marta, Bergoglio è tornato a scagliarsi contro quegli ecclesiastici “carrieristi”
Papa Francesco ha accettato le dimissioni di altri due vescovi cileni coinvolti nello maxi scandalo legato alla pedofilia.
La prassi prevede infatti che siano i presuli a inoltrare al pontefice una richiesta finalizzata alla rinuncia. Poi il vescovo di Roma può accogliere o meno la domanda, ma è chiaro che a orientare determinate decisioni siano soprattutto la volontà e l’indirizzo dato dall’ex arcivescovo di Buenos Aires.
A dover abbandonare l’incarico vescovile saranno mons. Carlos Eduardo Pellegrin Barrera, vescovo di San Bartolomè de Chillan e mons. Cristian Enrique Contreras Molina, presule della diocesi di San Felipe. Si allunga così l’elenco degli ecclesiastici cileni che hanno salutato la berretta vescovile in seguito alle notizie emerse in questi mesi. I lettori ricorderanno come l’intero episcopato del Paese sudamericano abbia optato per consegnare nelle mani del Santo Padre le dimissioni preventive. Trenta sono i vescovi che potrebbero essere rimossi. Nessun altro episodio di questo tipo ha preceduto, nella storia del cattolicesimo, quello che sta accadendo nelle istituzioni ecclesiastiche cilene. Bergoglio, com’è previsto per episodi di questa tipologia, ha nominato degli amministratori apostolici, che opereranno per un periodo di tempo all’interno nelle diocesi “vacanti”, in attesa che vengano nominati due nuovi titolari o che comunque venga presa una decisione.
Sono sette, in totale e sino a oggi, gli ecclesiastici cileni che sono stati destituiti dal pontefice. L’ex vescovo di San Felipe è accusato di aver compiuto abusi ai danni di minori. Ma Molina ha comunque ribadito, per mezzo di una nota stampa, di essere tranquillo “di fronte alla certezza di non essere coinvolto nei fatti menzionati”. Anche Barrera è menzionato all’interno di almeno un’inchiesta relativa alle violenze commesse dai consacrati in Cile.
Intanto, durante la giornata di oggi, Papa Francesco ha tuonato ancora contro quei membri della Chiesa cattolica che hanno fatto del “carrierismo” il loro mantra esistenziale: “Quando l’Apostolo dimentica le sue origini e incomincia a fare carriera, si allontana dal Signore e diventa un funzionario; che fa tanto bene, forse, ma non è Apostolo. Sarà incapace di trasmettere Gesù; sarà un sistematore di piani pastorali, di tante cose; ma alla fine, un affarista. Un affarista del Regno di Dio, perchè ha dimenticato da dove era stato scelto”, ha detto l’argentino, nel corso dell’omelia mattutina pronunciata a Santa Marta.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/pedofilia-papa-francesco-ha-rimosso-altri-tre-vescovi-cileni-1578854.html
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