Confermata ma ridotta la pena per il prete di Randazzo, Vincenzo Calà Impirotta, accusato di violenza sessuale ai danni di un giovane, all’epoca minorenne, dal 2005 al 2007.
Rispetto al verdetto del Gup, infatti, gli anni di reclusione sono stati ridotti da quattro a tre.
La sentenza è arrivata nella notte, della prima sezione penale della Corte d’Appello di Catania (Presidente Muscarella, a latere Urbani e Consiglio). L’accusa è stata rappresentata dalla Pg Miriam Cantone.
Il legale della vittima, Sandro Costanzo Piccinino, ha ricostruito in maniera dettagliata gli anni di dolore e silenzio del giovane. Il ragazzo, infatti, è riuscito a denunciare l’accaduto solo al compimento della maggiore età. Ma non è stato facile vivere con il peso della violenza e della sofferenza. La paura di non esser creduto, tipica delle vittime di abusi sessuali, lo ha sempre accompagnato, fino a quando non ha trovato il coraggio di rompere le catene del silenzio.
L’accusato, Padre Calà, rappresentato dall’avvocato Agron Xhanay, è stato sempre presente durante le udienze, sostenuto da esponenti del clero e fedeli. Sembra infatti che non manchi solidarietà nei confronti del sacerdote. Anche dopo la prima sentenza, aveva ricevuto l’appoggio del vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, attraverso una lettera.
L’inchiesta, che è stata guidata dal pool coordinato dal procuratore aggiunto Marisa Scavo, ha preso forma solo dopo la denuncia della vittima nel 2009. In questa sono presenti tutti i tentativi di molestia operati dal sacerdote, che ha sempre fermamente negato.
Tra 90 giorni saranno divulgate le motivazioni della sentenza. Solo passati questi tre mesi sarà possibile alla difesa ricorrere in Cassazione per avviare un nuovo episodio.
EG. – DS.
http://www.lurlo.news/caso-prete-impirotta-pena-ridotta-da-quattro-a-tre-anni/
Scopri di più da Rete L'ABUSO
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.